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Protesta medici famiglia “Il 15 dicembre visite a lume di candela”

Protesta medici famiglia “Il 15 dicembre visite a lume di candela”

Scenderanno in piazza a Roma in difesa della sanità pubblica e per chiedere attenzione al disagio dei professionisti

Anche i medici di famiglia della Fimmg protesteranno il 15 dicembre, in coincidenza con la manifestazione nazionale dei camici bianchi, dei veterinari e dei sanitari dipendenti del Ssn che scenderanno in piazza a Roma in difesa della sanità pubblica e per chiedere attenzione al disagio dei professionisti. “Avevamo previsto questa manifestazione prima, ma ci teniamo a farla coincidere con la protesta del 15 perché, a fronte della difesa del Servizio pubblico, serve unità”, ha detto all’Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), a margine della presentazione della campagna degli Ordini dei medici (Fnomceo) ‘Invisibili’, che denuncia il disagio della categoria.

“Come medici di famiglia – ha spiegato Scotti – vogliamo porre l’attenzione sul fatto che non siamo stati considerati nella previsione di aiuti come è accaduto per altri professionisti. Eppure siamo noi ad investire in prima persona nei nostri studi per quanto riguarda l’energia e i diversi fattori di produzione. I rincari stanno mettendo a dura prova i colleghi che hanno costi in crescita e retribuzioni ferme. Per questo, il 15 dicembre, nel pomeriggio, i medici di famiglia Fimmg, a cui forniremo le candele che abbiamo fatto preparare alla cereria vaticana, spegneranno le luci e visiteranno a lume di candela. Gli hashtag dell’iniziativa sono #siamoal lumicino e # non spegniamoSsn”.

I rischi legati al Pnrr

Scotti invita a valutare anche i rischi legati al Pnrr che può servire “indirettamente a finanziare le Regioni, rispetto ai capitoli di bilancio di beni e servizi, che sono gli stessi dai quali si prendono i soldi per pagare le cooperative e avere personale al di fuori dei vicoli contrattuali. Questo determinerà uno spostamento sempre maggiore delle risorse umane in un precariato libero professionale, con l’aggiramento delle norme contrattuali che prevedono nel sistema pubblico meccanismi contrattuali specifici per erogare alcuni livelli di assistenza. Poi ci meravigliamo se all’interno degli ospedali, come è accaduto con i controlli dei Nas sei noti ieri, rotiamo medici senza specializzazione o pensionati che non hanno competenze specifiche”.