Home » Troppe aggressioni e poco personale, la polizia penitenziaria dell’Ucciardone dice “basta”

Troppe aggressioni e poco personale, la polizia penitenziaria dell’Ucciardone dice “basta”

Troppe aggressioni e poco personale, la polizia penitenziaria dell’Ucciardone dice “basta”
palermo island isola sicilia sicily italia italy sea sun landscape free europe europa wallpaper castielli resolution vacation holiday travel flight creativecommons creative commons zero CC0 cc0 CC cc panoramio flickr google gnu gimp

Tra aggressioni e carenze di personale perenni, la polizia penitenziaria dell’Ucciardone dice basta: domani sit-in a Palermo.

Domani mattina, alle ore 10, gli agenti della polizia penitenziaria del carcere Ucciardone di Palermo organizzeranno un sit-in di protesta di fronte alla casa circondariale. I temi principali saranno due: la carenza di personale e l’emergenza aggressioni.

Promotori della manifestazione sono i sindacati di categoria Sappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Fns Cisl, Cnpp e Fp Cgil. L’obiettivo è quello di protestare “contro l’inaccettabile inerzia della direzione della casa di reclusione Ucciardone rispetto alla gravissima carenza di personale e all’emergenza relativa alle aggressioni subìte dai poliziotti penitenziari“.

Disagio e preoccupazione, la protesta della polizia penitenziaria all’Ucciardone di Palermo

“La politica penitenziaria – scrivono i sindacati in una nota – sta compromettendo seriamente l’ordine e la sicurezza dell’Istituto Penitenziario purtroppo a discapito dell’incolumità fisica e psicologica del personale della polizia penitenziaria. Le condizioni di estremo disagio risentite dai colleghi e la grave compromissione della sicurezza dell’istituto, ancor più aggravate da una intollerabile compressione delle relazioni sindacali, e compressione dei diritti dei lavoratori”.

“La grave carenza di personale di polizia, gravata pure da numerosi distaccati e/o impieghi provvisori incaricati dagli uffici superiori, hanno portato a questo stato di agitazione di agitazione del personale e a interrompere tutte le trattative a livello locale, con la direzione dell’istituto penitenziario palermitano”.

Immagine di repertorio