Quarta manovra finanziaria del governo Schifani con 282 milioni di euro su territorio, ambiente, urbanistica e infrastrutture. Martedì in aula il parlamento inizierà la discussione.
Prove tecniche di trasmissione all’Ars, dove anche mercoledì ha presieduto i lavori Nuccio Di Paola, e dove anche oggi si rinvia a domani. La discussione all’ordine del giorno è stata soltanto relazionata dall’onorevole Marco Intravaia prima di sospendere i lavori e rinviare tutto a martedì 17 settembre. All’esame c’è la nota al Defr 2025-2027, e il Parlamento deve avere il tempo per recepirla formalmente e studiarla prima di poterla discutere.
Discussione che tra le altre cose, come annunciato dal presidente d’aula, potrebbe accorparsi a quella sul Ddl 105, in materia di enti locali, complementare e integrante.
Tra rinvii e prove tecniche all’Ars, il punto sul Defr 2025-2027
Secondo le anticipazioni relazionate all’aula, le stime sul Pil effettuate dalla Regione sono positive, maggiori rispetto a quelle previste dallo Svimez, e in questa ottimistica ottica è stato elaborato l’indirizzo politico del governo Schifani per la manovrina quater. La giunta regionale ha deliberato il 28 giugno un documento con una situazione finanziaria in positivo, che esclude nuovi accessi a prestiti per mettere in cantiere una serie di iniziative volte al rilancio dell’economia siciliana.
Il trend, di fatto, anche secondo le stime della Regione, è ristagnante già dal primo anno post pandemia. Se nel 2021, dopo il crollo da lockdown, il Pil siciliano aveva segnato un +8,1%, negli anni a seguire si è passati dal 2,7% (2022) allo 0,7% previsionale per il 2024 secondo le stime della Regione Siciliana. A marzo, lo Svimez aveva però previsto un più cauto 0,4% per l’anno in corso.
I temi importanti
La quarta manovra del governo Schifani prevede, sommariamente per macrotemi, investimenti importanti di natura strutturale per l’Isola. Su territorio, ambiente, urbanistica e infrastrutture sono stati previsti 282 milioni di euro. Una voce sostanziale è quella relativa all’urbanistica e alle infrastrutture per il superamento di criticità ataviche della Sicilia con 71 milioni di euro per anno nel triennio 2025-2027.
Dighe e grandi adduttori di un territorio regionale afflitto quest’anno dalla siccità vedranno fondi per 146 milioni di euro e 65 milioni per i bacini di raccolta acque nel 2025 per affrontare la condizione acuta, 44 milioni per il 2026 e 18 milioni per il 2027.
Anche la tutela del territorio agricolo e forestale è stato considerato punto nevralgico, anche nell’ottica della prevenzione. Per il 2025 la salvaguardia agricola forestale potrà disporre di 170 milioni di euro, poi 168 nel 2026 e 165 nel 2027. Questi i dati esaminati da QdS sul Defr 2025-2027 deliberato dal governo ed approvato dalle commissioni. Quindi salvo emendamenti in aula per l’approvazione del parlamento siciliano, e nel rispetto delle previsioni fatte dal governo per le entrate ed il Pil stimato al rialzo di 0,3 punti percentuali rispetto alle stime Svimez.
L’equilibrio tra investimenti e recupero
Il quadro complessivo del Defr 2025-2027 è un rapporto tra investimenti e recupero degli effetti positivi sul tessuto sociale di questi ultimi con un aumento del Pil previsto, o “auspicato”, e delle entrate per la Regione Siciliana.
Tra i punti evidenziati dalla Regione, esposti anche in relazione all’aula dall’onorevole Intravaia, ci sono interventi sul turnover del personale della Regione, il ritorno in “piena funzionalità” degli enti di area vasta (per cui si attende il via libera dalle commissioni al Ddl 105 da inserire in priorità nell’agenda dell’aula), la soppressione degli enti “carrozzone” improduttivi, il consolidamento delle società partecipate, sostegno alla crisi di liquidità delle imprese con programma specifico per l’artigianato e l’attrazione di investimenti esteri, aiuti per fronteggiare la crisi energetica, contrasto all’abbandono scolastico.
La Regione guidata da Renato Schifani intende anche programmare una serie di investimenti per rilanciare il brand Sicilia, destagionalizzare il turismo, migliorarne i servizi e implementare la rete ospedaliera. Ci sono inoltre nella programmazione Defr, deliberata in giunta e approvata con pareri favorevoli nelle competenti commissioni, fondi per l’ammodernamento della rete stradale, rafforzamento del sistema portuale, rimodulazione della gestione rifiuti in discarica e un piano di acquisizione di nuove fonti di approvvigionamento idrico. Tra la tanta carne al fuoco, la Regione si propone inoltre di commissionare a Fincantieri una seconda nave traghetto – una è già in costruzione – per svecchiare la flotta regionale nei collegamenti con le isole minori. Ovviamente, con vincolo sul cantiere di produzione che, anche in questo caso, dovrà essere interamente quello di Palermo.
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