Psr 2014-2020, niente condoni dalla Regione siciliana - QdS

Psr 2014-2020, niente condoni dalla Regione siciliana

Michele Giuliano

Psr 2014-2020, niente condoni dalla Regione siciliana

mercoledì 15 Aprile 2020

L’emergenza legata al Coronavirus non farà scattare in automatico proroghe di misure e nuove concessioni

PALERMO – Per l’agricoltura nessuna proroga delle attività per l’emergenza sanitaria per il covid-19. O almeno, saranno concesse soltanto se sarà dimostrato che l’eventuale ritardo non sia legato ad errori o omissioni.

Con un decreto, l’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, è stata approvata la modifica del punto relativo alla gestione delle “proroghe” delle disposizioni attuative e procedurali per le misure di sviluppo rurale non connesse alla superficie o agli animali, relative al Psr Sicilia 2014/2020.

Una variazione che lascia spazio per un intervento di aiuto in questo momento di difficoltà inaspettato, ma che non lo concede in automatico e senza la valutazione delle diverse situazioni. Il decreto innanzitutto definisce le proroghe quali “provvedimenti eccezionali che possono essere concesse solamente in presenza di motivazioni oggettive, per cause non prevedibile e non imputabili alla volontà del beneficiario”.

Pertanto, le proroghe non possono essere utilizzate per coprire errori di programmazione degli interventi da parte dei beneficiari del sostegno, anche perché potrebbero riflettersi in una dilatazione dei tempi di programmazione del Psr. Pertanto “possono essere richieste proroghe dei termini per l’ultimazione degli investimenti, e prima della scadenza del termine per la realizzazione degli stessi, solo nei casi di forza maggiore e circostante eccezionali”.

La documentazione relativa ai casi di forza maggiore e circostanze eccezionali deve essere modificata per iscritto, e presentata al responsabile del procedimento entro 15 giorni lavorativi a decorrere dal momento in cui l’interessato è in grado di provvedervi. Ancora, ulteriori casi di forza maggiore devono essere intesi nel senso di “circostanze anormali, indipendenti dall’operatore le cui conseguenze non avrebbero potuto essere evitate se non a prezzo di sacrifici, malgrado la miglior buona volontà”.

Di conseguenza, il riconoscimento di una causa di forza maggiore, come giustificazione del mancato rispetto degli impegni assunti, costituisce un’eccezione alla regole generale del rispetto rigoroso della normativa vigente e va pertanto interpretata ed applicata in modo restrittivo. E senza dubbio la situazione attuale può essere ritenuta assolutamente anormale e impossibile da prevedere, che neanche un mese fa avremmo vissuto come la storia di un film apocalittico americano, e non come una reale possibilità che si sarebbe abbattuta sulla vita di tutti.

“La concessione delle proroghe richieste – dice ancora il decreto – è competenza del dirigente responsabile dell’ufficio delegato all’attuazione della misura del finanziamento o del dirigente generale”.

Quando sia dimostrato che per cause non prevedibili e non imputabili alla volontà del beneficiario, gli interventi previsti non possono essere conclusi nei tempi prescritti nel decreto di concessione del sostegno, l’amministrazione valuterà caso per caso la concessione di ulteriori proroghe per un periodo non superiore a 6 mesi, ma in ogni caso dovrà essere assicurato il rispetto degli impegni assunti dal beneficiario e il raggiungimento degli obiettivi generali del programma.

“Questa modifica si applica anche a tutte le disposizioni attuative – afferma il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Dario Cartabellotta – e procedurali specifiche delle misure, sottomisure e azioni del Psr Sicilia 2014-2020, approvati con i rispettivi provvedimenti”.

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