Lavorare nella pubblica amministrazione e raggiungere il famoso “posto fisso” è un desiderio di molti. Come noto, per accedere a questo tipo di impegno è necessario superare un concorso pubblico, generalmente molto affollato e quindi con ridotte possibilità di impiego. Tuttavia, in alcuni casi specifici è possibile lavorare nella pubblica amministrazione anche senza concorso.
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Questo, però, è uno scenario che riguarda in prevalenza le fasce ritenute fragili. Di seguito, una breve linea guida di come poter accedere al mondo dell’impiego pubblico senza la vittoria (o partecipazione) di alcun concorso.
Come affermato dall’art.97, comma 3, la Costituzione stabilisce che “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”. Tuttavia, esistono delle eccezioni in tal senso e queste sono prevalentemente rivolte alle persone ritenute fragili.
Tra questi casi, rientrano i lavoratori invalidi. Nel caso di invalidità civile con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% iscritti alle liste di collocamento mirato, infatti, da evidenziare ancora l’articolo 33. Questo, stabilisce che l’assunzione in un’amministrazione pubblica è possibile anche senza concorso, ma solo nel caso in cui si tratti di una mansione che preveda il solo requisito della scuola dell’obbligo. Come stabilito con il comma 2, infatti: “le assunzioni obbligatorie da parte delle amministrazioni pubbliche, aziende ed enti pubblici dei soggetti di cui alla legge 68/1999 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili) avvengono per chiamata numerica degli iscritti nelle liste di collocamento mirato, previa la sola verifica della compatibilità dell’invalidità con le mansioni da svolgere”.
Inoltre, esistono anche casi in cui si accede alla pubblica amministrazione senza concorso, ma con la famosa chiamata diretta. Un collocamento mirato per le seguenti categorie: