Pa, i pensionati verso il sorpasso, sono 3 milioni - QdS

Pa, i pensionati verso il sorpasso, sono 3 milioni

Pa, i pensionati verso il sorpasso, sono 3 milioni

sabato 30 Gennaio 2021

Annual report Fpa: 3,2 milioni i dipendenti pubblici, l’età media è di 50,7 anni. Anche la Sanità sempre più “anziana”: il 50% dei medici è un over 55

ROMA – I pensionati del settore pubblico rischiano di superare il numero degli attuali dipendenti. Gli statali italiani sono 3,2 milioni, con un’età media di 50,7 anni, di cui il 16,9% over 60.

Il numero di pensionati sta per raggiungere quello degli impiegati: al primo gennaio 2020 erano circa 3 milioni e destinati a salire, con 540.000 dipendenti pubblici che avevano compiuto 62 anni e 198mila che avevano maturato oltre 38 anni di anzianità. È il quadro che emerge dall’Annual Report 2020, il volume di Fpa, società che ogni anno da sei edizioni analizza i principali dati e fenomeni di innovazione nella Pubblica amministrazione italiana,

Il 2020 è stato l’anno dello smart working dei dipendenti pubblici, per la maggioranza un’esperienza completamente nuova: nel sondaggio Fpa, di maggio 2020, per l’87,7% di loro è stata la prima volta. Ma il bilancio è positivo: l’88% dei dipendenti ha giudicato l’esperienza di successo, il 69,5% ha potuto organizzare e programmare meglio il lavoro e il 34,9% ha lavorato in un clima di maggior fiducia e responsabilizzazione.
Inoltre, lavorare da casa non ha significato smettere di essere produttivi: per il 41,3% dei dipendenti Pa, l’efficacia lavorativa è migliorata.

Sulle competenze della Pa “è ormai chiara la necessità di una visione strategica di lungo periodo”. In 10 anni la spesa in formazione si è quasi dimezzata, -41%. Dal 2008 al 2018 si è passati da 262 a 154 milioni di euro di investimento, 48 euro per ciascun dipendente, offrendo una media di 1,02 giorni di formazione l’anno a persona.

“La mancanza di formazione ha svelato tutte le sue gravi conseguenze in piena pandemia, specie sul digitale, a causa della remotizzazione del lavoro”, si legge nel report.

La risposta italiana è stata la pubblicazione della strategia nazionale per le competenze digitali che delinea gli obiettivi strategici e definisce quattro assi su cui intervenire: l’istruzione e la formazione superiore, la cittadinanza, la forza lavoro attiva e lo sviluppo di competenze specialistiche Ict.

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