Pubblicità, un credito d'imposta fino al cinquanta per cento - QdS

Pubblicità, un credito d’imposta fino al cinquanta per cento

Pubblicità, un credito d’imposta fino al cinquanta per cento

lunedì 07 Settembre 2020

Conviene investire sulla stampa quotidiana e periodica anche on line. Il credito calcolato sull’intero valore delle spese. Domande entro il trenta settembre. Riffeser Monti (Fieg): “Un’occasione preziosa per le imprese, l’informazione e il Paese”.

Sul Supplemento ordinario n. 30 alla Gazzetta Ufficiale n. 203 del 14 agosto 2020 è stato pubblicato il decreto legge 14 agosto 2020, n. 104 recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia (cd. DL agosto).
Le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che intendono investire in pubblicità sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, per promuovere i propri prodotti e servizi possono avvalersi di un contributo sotto forma di credito di imposta fino al 50% della spesa sostenuta. Si tratta di utilizzare uno strumento, come quello costituito dalle testate quotidiane e periodiche di informazione, economicamente conveniente, di efficacia riconosciuta, vicino ai cittadini”.

Il Presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, ha così commentato l’inizio del periodo utile, dal 1 al 30 settembre, per l’invio della domanda per l’accesso al credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari sulla stampa effettuati nel corso del 2020.

“Quest’anno – ha affermato Riffeser – la Fieg ha chiesto ed ottenuto che, per contrastare il crollo della pubblicità derivante dall’emergenza Covid, il credito di imposta fosse calcolato sull’intero valore degli investimenti pubblicitari realizzati e non sull’incremento rispetto al 2019. Possono pertanto presentare domanda all’Agenzia delle entrate per l’agevolazione anche i soggetti che non hanno effettuato investimenti pubblicitari nel 2019 e i soggetti che hanno iniziato l’attività quest’anno”.

“È – ha concluso il Presidente della Fieg – una occasione da cogliere, preziosa e che aiuta: le imprese e i lavoratori autonomi a comunicare con clienti ed utenti, i giornali ad acquisire risorse per continuare ad informare in maniera qualificata e l’economia ed il Paese a ripartire”.

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