Pums: seicento pagine per rivoluzionare l’intera mobilità di Palermo - QdS

Pums: seicento pagine per rivoluzionare l’intera mobilità di Palermo

Pums: seicento pagine per rivoluzionare l’intera mobilità di Palermo

giovedì 11 Luglio 2019

Definita dalla Giunta la strategia da attuare da qui al 2030: in primo piano le opere ferroviarie. Uno sguardo dettagliato al Piano urbano della mobilità sostenibile presentato dal Comune

PALERMO – Un piano decennale da due miliardi di euro per convincere almeno la metà dei palermitani ad abbandonare l’auto e muoversi con i mezzi pubblici. È il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, presentato dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore alla Mobilità Giusto Catania: seicento pagine sulla strategia da qui al 2030 con la pianificazione di tutte le opere e i relativi investimenti.

Nel documento ampio spazio viene dedicato alle opere ferroviarie. Le nuove linee del tram sono divise in due tranche, per la prima (2020-2024) è già in corso la progettazione: sono la tratta A (Stazione Centrale-via Croce Rossa), B (Stazione Notarbartolo-Stazione Giachery) e C (corso Calatafimi-via Ernesto Basile-Stazione Orleans). Queste, con relativi parcheggi e percorsi ciclabili, costeranno 426,4 mln (Patto per il Sud). Le linee in programma con la seconda tranche (2024-2030), invece, sono la D (Stazione Orleans-Bonagia), la E (via Croce Rossa-Mondello), la F (Stazione Giachery-Stazione Centrale) e la G (via Lanza di Scalea-Sferracavallo). In questo caso serve mezzo miliardo ancora da individuare (forse dal Fondo sviluppo e coesione).

Oltre all’auspicabile completamento dei tre tronconi del raddoppio del passante ferroviario (Brancaccio-Stazione Centrale-Notarbartolo, Notarbartolo-La Malfa e La Malfa-Carini), è ormai rinviata al quadriennio 2020-2024 anche la realizzazione del primo stralcio dell’anello ferroviario a singolo binario (visti i noti guai della Tecnis) che prevede il prolungamento della linea fino a piazza Castelnuovo con le fermate Libertà (all’incrocio tra le vie Lazio e Sicilia), Porto (vicino il varco portuale Santa Lucia) e Politeama (nell’omonima piazza). Il secondo stralcio, con l’effettiva chiusura dell’anello, va dalla stazione Politeama alla stazione Notarbartolo con la realizzazione della fermata Malaspina.

Tra passante e anello Palermo si doterà di una sorta di metroferrovia urbana. E non è finita qui perché sembra essere tornata in auge anche la Mal (la Metropolitana automatica Leggera), linea sotterranea che nelle intenzioni di Palazzo delle Aquile dovrebbe attraversare la città da un capo all’altro (asse Nord-Sud da svincolo autostradale di via Oreto a Partanna-Mondello), passando per il centro, per un totale di 20,77 km e 23 stazioni. Costo totale un miliardo e mezzo con un potenziale a pieno regime di circa 100 milioni di passeggeri all’anno. È già in fase di progettazione il primo stralcio (906 mln) tra il deposito (incluso) e la stazione Sciuti (esclusa) con le fermate Svincolo Oreto, Oreto Sud, Oreto Nord, Giulio Cesare, Borsa, Massimo, Politeama, Archimede e Notarbartolo.

Con il nuovo tram sono previste anche le piste ciclabili: 12,3 km lungo la tratta A, 3 km lungo la C, 5,1 km lungo la D, 17,2 km lungo la E, 4,4 km lungo la G. A queste si affiancano la “Green way” (4,7 mln), il percorso fra la Stazione Notarbartolo e la stazione del vicino Comune di Monreale che prevede la riconversione a uso pista ciclabile della dismessa ferrovia a scartamento ridotto Palermo-Camporeale. Il Pums contiene poi un riferimento al “Percorso ciclabile zona Sud” (fondi Pon Metro, 7,1 mln), ovvero il completamento del tratto in via Messina Marine e via Archirafi, e il progetto “Go2school” (finanziato con il Pon, 1 mln), che prevede il potenziamento del bike sharing con 25 ciclostazioni e 300 tandem.

Per quanto riguarda la rete stradale, gli interventi di rilievo sono due: la maxi strada “Radiale Imera” (19 mln) per collegare via Notarbartolo (altezza piazza Generale Di Maria) con piazza Stazione Lolli fino a corso Calatafimi (altezza piazza Indipendenza) per chiudere la via Roma e servire il polo ospedaliero Policlinico-Civico; e il Ponte Rapisardi (5,9 mln), da costruire dopo il radiale come prolungamento di via Rapisardi oltre la trincea ferroviaria e convertendo le vie Da Vinci, Notarbartolo e Duca della Verdura a senso unico di marcia verso il mare. I parcheggi saranno tre (perlopiù interrati) entro il 2024 (1.430 posti) e altri tre (sempre interrati) quelli per il 2030 (2.110 posti).

Per concludere, da Pon e Agenda Urbana arriveranno 37 mln per il rinnovo della flotta degli autobus più 4,5 milioni per il tracciamento dei mezzi tramite Gps e i pannelli informativi elettronici con gli orari in tempo reale e altri fondi per corsie preferenziali e Ztl.

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