“Altro furto in farmacia, questa notte”. Mentre seguivano le trattative in corso per pilotare la gara per i servizi di ausiliariato a Siracusa a favore, secondo la procura, della Dussmann e nell’interesse di Totò Cuffaro e Saverio Romano, i militari del Ros si sono trovati tra le mani un’intercettazione su un fenomeno che da anni interessa le strutture sanitarie pubbliche in Sicilia e non solo: la sottrazione di medicinali. A parlare sono il direttore amministrativo dell’ospedale di Avola e il direttore sanitario dell’Asp aretusea.
Ripetuti furti all’ospedale di Avola
La mattina del 28 giugno 2024, Paolo Emilio Russo, direttore amministrativo al nosocomio Di Maria di Avola e presidente della commissione che avrebbe dovuto decidere a quale impresa l’Asp sarebbero stati affidati i servizi di ausiliariato, viene convocato in ufficio dal direttore sanitario dell’Asp Salvatore Madonia. Russo è monitorato dal Ros. La procura, che attende di sapere se il gip accoglierà la richiesta d’arresto, lo considera uno degli anelli della catena che avrebbero turbato la gara. Madonia, invece, non è stato toccato dall’inchiesta, nonostante nelle carte venga indicato come un soggetto che avrebbe spinto affinché l’appalto da circa dieci milioni di euro venisse assegnato alla Pfe, azienda concorrente della Dussmann. Prima di arrivare nella stanza di Madonia, dove troverà un responsabile della Pfe che gli verrà presentato dal direttore sanitario come un “amico”, Russo aveva fatto una scoperta: nelle ore precedenti, ad Avola, qualcuno aveva rubato numerosi farmaci. Un mese prima un altro colpo simile era stato messo a segno.
“Salvo buongiorno – è il messaggio che Russo manda a Madonia prima di venire convocato – hanno fatto un grossissimo furto alla farmacia ospedaliera di Avola. Farmaci oncologici, cose…” Il direttore amministrativo ipotizzava che il danno potesse causare addirittura la sospensione delle cure. “Ora però ci sono problemi che forse si interrompono cose… di terapia oncologiche… perché tu lo sai questi sono furti su commissione. Si sa benissimo che periodicamente li fanno in tutte le farmacie pubbliche”.
Nonostante ciò, stando alle parole di Russo, l’ospedale non si era ancora attrezzato a sufficienza in tema di sicurezza. “Hai un milione di euro di farmaci… senza un sistema di allarme?”, commenta il direttore amministrativo parlando con Madonia. A quest’ultimo rivela poi di avere “scritto più volte dicendo di mettere telecamere con monitoraggio dentro il Pronto soccorso, dove c’è il vigilantes armato che di notte dorme perché è stanco, ma cosa che è rimasta assolutamente senza seguito alcuno”.
Azioni coordinate dietro ai furti nelle farmacia ospedaliere?
A pensare che dietro ai furti nelle farmacie ospedaliere ci siano azioni coordinate che possano avere a che fare con la criminalità organizzata sono in molti. La diffusione capillare degli episodi – l’ultimo appena pochi giorni fa nel presidio San Luigi di Catania, con i ladri che hanno sottratto farmaci costosi, molti dei quali destinati a cure salva-vita – è tale da far propendere per l’esistenza di una rete che può contare su complicità anche all’interno delle stesse strutture sanitarie. Gli assalti, infatti, avvengono non di rado causando pochi danni ai locali, sfruttando carenze nei controlli e – è il sospetto degli investigatori – la presenza di potenziali talpe che diano le indicazioni necessarie.
Quali siano gli sbocchi per le refurtive è una delle domande che tengono banco. L’esistenza di un mercato nero è fuor di dubbio: navigando con uno dei software che consentono di accedere al dark web è facile imbattersi in siti di e-commerce illegali, dove accanto ad armi e sostanze stupefacenti vengono venduti anche medicinali.
La diffusione del fenomeno dei furti ha causato, come accertato dal Quotidiano di Sicilia, un aumento delle polizze assicurative stipulate dalle aziende sanitarie. Al contempo sono state avviati alcuni tentativi per sperimentare situazioni alternative in merito alle modalità di detenzione dei medicinali nelle farmacie ospedaliere.
All’Asp di Catania una gara per il servizio di logistica dei prodotti farmaceutici
Un esempio è rappresentato dalla decisione presa dall’Asp di Catania tra la fine del 2024 e l’inizio di quest’anno. L’Azienda sanitaria guidata dal dirigente generale Giuseppe Laganga Senzio ha indetto una gara d’appalto per l’affidamento del servizio di logistica integrata dei prodotti farmaceutici ad alto costo. In principio per affidare il servizio, comprensivo di consegna e distribuzione alle dieci farmacie ospedaliere e territoriali che rientrano sotto il controllo dell’Asp (Militello in Val di Catania, Caltagirone, Bronte, Paternò, Giarre, Acireale, Gravina, San Luigi e piazza Lanza a Catania), erano state avviate trattative con cinque grossisti fissando la base d’asta in 1,50 euro a confezione. Tutte le trattative sono però andate deserte.
A quel punto l’Asp ha deciso di indire una procedura aperta aumentando la base d’asta a 4,50 euro a confezione. In totale il servizio di logistica, se si riuscirà ad assegnarlo, dovrebbe costare circa 300mila euro all’anno. Una misura considerata necessaria “al fine di arginare le problematiche relative ai furti subiti dall’Azienda e i relativi conseguenti ingenti danni”.
Il tema della sottrazione di merce negli ospedali è finito anche al centro di uno degli interrogatori a cui è stato sottoposto Giuseppe Leotta, acese divenuto collaboratore di giustizia nel 2023. Leotta con i magistrati ha parlato anche dei fatti di cronaca avvenuti all’interno dell’ospedale Santa Marta e Santa Venera, indicando possibili connivenze all’interno del nosocomio acese per favorire la commissione di furti di diverso tipo, comprese le somme di denaro derivanti dal pagamento dei ticket più beni di diversa natura, compresi prodotti per le pulizie e pannolini. Tra i farmaci rubati, il collaboratore di giustizia ha menzionato delle flebo. “Le fanno ai cavalli queste flebo”, ha rivelato.
La nota della Dussmann
In risposta all’articolo del QdS, riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica della Dussmann.
“In relazione all’articolo pubblicato sul vostro quotidiano Qds in data 18 novembre dal titolo ‘Puzza di criminalità organizzata dietro i sistematici furti nelle farmacie pubbliche’, viene riportato ‘… La procura, che attende di sapere se il gip accoglierà la richiesta d’arresto, lo considera uno degli anelli della catena che hanno turbato la gara, assegnando i punteggi tecnici necessari per mettere in condizione la Dussmann di avere la meglio sulla concorrenza grazie a un ribasso economico più importante….’. Dussmann Service ha replicato che: ‘È doveroso specificare, che la gara per l’aggiudicazione del servizio di Ausiliariato è stata indetta dall’ASP di Siracusa con il criterio dell’Offerta Economicamente più Vantaggiosa, ovvero un criterio che permette alla Commissione di gara di scegliere l’offerta migliore in base al miglior rapporto Qualità/Prezzo. Così come previsto dal Codice degli Appalti, nella prima fase del procedimento, di fatto tale criterio ha consentito alla Commissione di valutare i progetti tecnici presentati dai concorrenti attraverso criteri tabellari e discrezionali, attribuendo per ciascun progetto un massimo di 70 punti e definendo una prima graduatoria provvisoria delle Aziende partecipanti. È opportuno sottolineare che al termine delle analisi tecniche la Commissione dell’ASP di Siracusa non ha attribuito alla Dussmann il miglior punteggio tecnico di progetto, non risultando di fatto prima nella graduatoria, così come indicato dai verbali di gara, premiando invece l’altra Azienda concorrente citata successivamente nel vostro articolo”.

