Con le elezioni per chi sarà il nuovo sindaco di Palermo dell'era post Orlando quasi alle porte, è ora di bilanci, certo, ma anche di futuro
A QdS Pausa Caffè, condotto da Luigi Ansaloni insieme all’opinionista Giovanni Pizzo, ospite il vicesindaco Fabio Giambrone. Con le elezioni per chi sarà il nuovo sindaco di Palermo dell’era post Orlando quasi alle porte, è ora di bilanci, certo, ma anche di futuro.
Si parla di viabilità, con le pedonalizzazioni del capoluogo, fortemente criticate: “Quella di Mondello un fallimento? Al contrario, ci hanno ringraziato ed è stato un successo. E ne dobbiamo fare anche di più. Non sarà così facile, ma dobbiamo cambiare. Nel 2012 abbiamo iniziato questo percorso, basta vedere cosa è successo in via Maqueda, vogliamo altri successi del genere”.
Per quanto riguarda le elezioni, Giambrone dice: “Palermo è sempre stata un’anomalia a livello nazionale, ma piaccia o non piaccia, la città è cambiata. Noi siamo impegnati per continuare questa esperienza in uno spirito di grande collaborazione, sapendo che quello che è stato fatto rappresenta un virtuosismo – dice Giambrone -. Dobbiamo cercare le migliori espressioni da mettere in campo, per essere tutelati in prima persona. Lavoriamo tra mille criticità e mille difficoltà ancora da risolvere, ma si sono sono fatte tantissime cose in una situazione economica davvero difficile. I partiti sono essenziali, per me il Partito Democratico dovrebbe essere lì a coordinare, ma se ne parlerà di questo nelle prossime settimane”.
Giambrone per il dopo Orlando? “Intanto ci sediamo e prepariamo i programmi. Tutto quello che è stato fatto non può essere messo in discussione, ma prima dobbiamo discutere. Io sono impegnato nel 2022 a tutti i livelli: ho esperienza trentennale, io vorrei tentare di condividere tutto questo e vedere se si riesce ad evitare che questa città vada a finire in mano alle destre”.