Ospite della nuova puntata di QdS Pausa Caffè, il format del Quotidiano di Sicilia, è Giovanni Lo Giudice, imprenditore ed editore della casa editrice Kalos, con sede a Palermo
Ospite della nuova puntata di QdS Pausa Caffè, il format del Quotidiano di Sicilia, è Giovanni Lo Giudice, imprenditore ed editore della casa editrice Kalos, con sede a Palermo. Lo Giudice ci parla del libro, della bellezza del libro e della bellezza della Sicilia. “Perchè, banalmente, la bellezza è di tutti”, dice Lo Giudice.
“Kalos? E’ stato tutto casuale – racconta l’editore -. Mi occupo di sanità, qualche anno fa un amico mi mette a corrente che il vecchio proprietario di Kalos era in difficoltà, e così l’ho aiutato. Kalos ha un patrimonio inestimabile, ha esplorato ogni angolo della Sicilia, e non volevo che si perdesse”.
Continua Lo Giudice: “L’Editoria esce dalla pandemia molto male, si è venduto poco, ma il libro ha bisogno di vivere, ha bisogno della presentazione, ha bisogno del contatto con la gente. Oltre al calo delle vendite c’è stato anche questo. Noi non ci siamo mai fermati mentalmente, ho rilevato Kalos nel 2018, il 2020 doveva essere l’anno del rilancio, siamo ripartiti con la rivista ma mentalmente abbiamo continuato a lavorare”.
“Abbiamo progetti ambiziosi Vogliamo rendere consapevole il siciliano della bellezza che ci circonda, al di là dell’elitè degli intellettuali che non si aprono alla gente. Ci sarà la riapertura della libreria, nella galleria delle Vittorie a Palermo, un luogo assolutamente straordinario. Speriamo di riaprire entro l’anno, sarà il nostro punto di incontro – dice Lo Giudice -. Vogliamo aprire una linea editoriale per bambini, con l’obiettivo di insegnargli a guardare il bello attraverso il racconto”.
Infine un pensiero sullo spazio per i festival editoriali: “Il libro ha anche bisogno di spazi adeguati, e di andare incontro al lettore. Per questo ben vengano le iniziative come “La Marina di Libri”, a Palermo, che va supportata anche se non parteciperò quest’anno dopo tanti anni, però il limite, rispetto ad esempio alle “Vie dei librai”, sempre a Palermo, è che quest’ultima, tendendosi in strada, ha un contatto con più potenziali lettori, e l’editoria deve fare questo. Bisogna andare incontro ai nuovi lettori”.