Ospite di questa puntata di QdS Pausa Caffè, il format di qds.it condotto da Luigi Ansaloni con l'opinionista Giovanni Pizzo, è il deputato regionale Sergio Tancredi
Ospite di questa puntata di QdS Pausa Caffè, il format di qds.it condotto da Luigi Ansaloni con l’opinionista Giovanni Pizzo, è il deputato regionale Sergio Tancredi, presidente del gruppo “Attiva Sicilia” ed ex del Movimento Cinque Stelle.
La Sicilia riparte dall’autonomia, e Tancredi ne è più che convinto: “Si è consumato un passaggio fondamentale che ci porta nella direzione della piena affermazione del principio dell’Autonomia. L’audizione All’Assemblea Regionale della Commissione Paritetica ci consente di avere finalmente quella interlocuzione istituzionale indispensabile affinché la Sicilia abbia riconosciuto i suoi diritti che derivano dalla Costituzione”.
“La Commissione è composta da siciliani che conoscono le dinamiche politiche regionali e nazionali. Abbiamo chiesto loro un intervento urgente e risolutivo rispetto alla grave situazione economico-finanziaria in cui versa la nostra regione, per di più aggravata dalla significativa riduzione delle entrate di circa 300 milioni di euro. Sono convinto, così come lo è tutto il nostro gruppo, che dall’autonomia possa ripartire il rilancio della Sicilia.”
Una necessità soprattutto post Covid: “La crisi economica generata dalla pandemia Covid-19 ha reso più evidente ed esasperato ciò che, in generale, per le regioni del Mezzogiorno è sempre stata una storica e tragica realtà – dice Tancredi -. il nodo che nessun governo ha mai affrontato con la dovuta efficacia. Una crisi, tra l’altro, che ha colpito la Sicilia in una fase di sostanziale stagnazione. Le analisi di medio-lungo periodo evidenziano una performance economica regionale deludente nel confronto europeo, soprattutto in ragione di una peggiore dinamica della produttività e dell’occupazione”.
Una battuta anche sulla situazione del Movimento Cinque Stelle, partito col quale Tancredi è stato eletto all’Ars: “Non c’è molto da dire, ormai sono immobili da parecchio tempo – dice -. Manca una leadership, soprattutto in Sicilia. Cosa che avevo sottolineato già al tempo, e avevo previsto che sarebbe finita così”.