Ospite a QdS Pausa Caffè Adriano Varrica, deputato del Movimento Cinque Stelle e membro della commissione ambiente e lavori pubblici alla Camera. Con lui si è parlato dei temi caldi per la viabilità
Ospite a QdS Pausa Caffè Adriano Varrica, deputato del Movimento Cinque Stelle e membro della commissione ambiente e lavori pubblici alla Camera. Con lui si è parlato dei temi caldi per la viabilità di Palermo e anche del futuro di Conte e del M5S.
“Si torneranno a costruire grandi navi a Palermo con migliaia di posti di lavoro. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si conferma il fantastico risultato per la città di Palermo che sono orgoglioso di aver ottenuto in sinergia istituzionale col Presidente dell’autorità portuale, Pasqualino Monti: 106,5 milioni di investimenti per il rilancio del cantiere navale e per la riqualificazione del molo trapezoidale tra il castello a mare e la Cala”, dice Varrica.
“Queste risorse verranno immediatamente utilizzate, anche considerando il limite previsto di un obbligazione giuridicamente vincolante entro 18 mesi dal decreto. Sono convinto che procederemo spediti, dando nuove prospettive produttive e occupazionali al cantiere navale, riqualificando un’area importante per la città e garantendo una boccata d’ossigeno all’economia grazie a questi lavori pubblici”.
Per quanto riguarda la viabilità di Palermo, si parla di viale Regione Siciliana: “In questi anni ho dedicato molto sforzo e molte energie al ponte Corleone – ha detto Varrica -. Una struttura abbandonata per decenni, finalmente siamo riusciti a mettere nero su bianco le risorse per il raddoppio non esistevano più. Questo è importante perchè senza questo passaggio non potevamo partire con la ricerca delle nuove somme. C’è la collaborazione con Anas, ora ci sarà il commissario, ora bisognerà investire per mettere in sicurezza il ponte, perchè l’impatto sulla mobilità è importante, dobbiamo essere veloci. Se chiudesse? Dobbiamo scongiurarlo, ma dobbiamo anche garantire la sicurezza. Per questo dobbiamo fare test e studi concreti per verificare lo stato dell’infrastrutture”.