Inutile lambiccarsi il cervello quando di notte facciamo brutti sogni, che sono maggioritari rispetto a quelli belli perché, secondo alcuni psicologi, tali brutti sogni sono conseguenza delle difficoltà che si incontrano tutti i giorni e che poi si accumulano nel subconscio. Come fare l’elenco dei brutti sogni? Ognuno se li “pappa” secondo la propria personalità, il proprio modo di ragionare e il proprio modo di funzionare.
C’è tanta gente che cerca di interpretare i sogni, di trarne auspici, intuizioni e altro. Io non sono uno psicologo, né un medico, né un esperto in materia, ma come persona comune ho raggiunto la convinzione, alla mia età (84), che i sogni non significano nulla e che quindi è del tutto inutile, appena ci si sveglia, tentare di capirne il significato.
Tuttavia, non possiamo nascondere che una moltitudine di persone, invece, ne tiene conto, basandosi su diverse fonti.
Noi pensiamo si tratti di disinformazione, di un comportamento mentale che vuole nascondersi dietro questioni inesistenti.
Sento subito una voce di protesta su quanto prima affermato, ma, ripetiamo, il nostro non è che un parere in mezzo ad altri. Non ho la pretesa di essere la fonte della verità, ma, ragionevolmente, neanche chi la pensa al contrario lo è.
C’era una vecchia canzone in un film di Walt Disney che diceva: “I sogni son desideri”. Una bella musica, molto accattivante, che accompagnava la favola di Cenerentola. Ma appunto di favola si trattava, non di realtà.
Ed è proprio quello che va evitato, cioè confondere i sogni con la realtà. Con i sogni si può andare dovunque, in qualunque parte dell’universo, e fare qualunque cosa, immaginarsi oggetti che abbiano forma e sostanza, oppure no. Insomma, i sogni possono essere meravigliosi, ma una volta svegli bisogna poi divenire concreti. Il che non significa non essere utopici, ma vivere con i piedi per terra.
Guai a confondere sogni e realtà perché chi commettesse questo errore, poi si troverebbe ad affrontare le circostanze quotidiane con strumenti inidonei, per cui andrebbe incontro ad amare delusioni.
Si scriveva che nel mondo che abbiamo descritto ha un ruolo importante la disinformazione, la quale si basa sulle notizie false, quelle più conosciute come fake news. Tali notizie false vengono trasmesse sui media sociali per ignoranza o per malafede. In ambedue i casi si tratta di azioni criminogene, perché inducono chi legge o chi ascolta a immaginarsi una realtà inesistente.
Ora, può darsi che chi riceva e chi legga tali false informazioni sia dotato di strumenti mentali e culturali tali da individuarle e quindi gettarle nel cestino. Ma la gran parte delle persone non è così attrezzata, per cui le notizie false possono danneggiarle e indurre loro a comportamenti sbagliati o privi di fondamento.
La vera difesa contro la disinformazione è la cultura, cioè quell’insieme di conoscenze che permettono di discernere le circostanze vere da quelle costruite, che hanno l’obiettivo di manipolarci.
Qualcuno potrebbe osservare: che c’entra la disinformazione con i sogni? C’entra, perché è proprio contando sulla dabbenaggine, o se volete, sull’ignoranza delle persone, che si poggiano le cosiddette attività speculative come quelle dei cosiddetti veggenti.
Sappiamo che la scienza può spiegare poco e che esistono persone che hanno sviluppato capacità particolari o una sensibilità acuta. Ma il pensiero critico serve proprio a discernere fra chi mente e chi no.
Di fronte alle menzogne e alle fake news le persone colte e perbene dovrebbero adottare delle contromisure per informare amici, familiari ed estranei su come fare in modo da distinguere le cose vere da quelle false, i sogni dalla realtà.
Non sembri che la questione affrontata oggi sia di poco conto, perché rientra in quel grande filone su cui lavoriamo da quarantacinque anni, che poggia sull’informazione netta, che cerca di essere obiettiva e che a volte può essere brutale, ma che tenta di smontare il castello di fandonie trasmesse dai mezzi di comunicazioni. Ovviamente non da tutti.

