Costo benzina e diesel Sicilia, ecco quando scenderà: "Ma la situazione è grave" - QdS

Costo benzina e diesel Sicilia, ecco quando scenderà: “Ma la situazione è grave”

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Costo benzina e diesel Sicilia, ecco quando scenderà: “Ma la situazione è grave”

Luigi Ansaloni  |
sabato 11 Giugno 2022

Il prezzo della benzina sale e il peggio potrebbe ancora arrivare. La luce? Si vedrà, a patto che la guerra finisca. E la questione Lukoil rischia di pesare veramente moltissimo sulla Sicilia

Il prezzo della benzina sale e il peggio potrebbe ancora arrivare. La luce? Si vedrà, a patto che la guerra finisca. E la questione Lukoil rischia di pesare veramente moltissimo sulla Sicilia. A lanciare l’allarme è il presidente di Assopetroli nell’Isola, Luciano Parisi.

Embargo petrolio, effetti devastanti per la Sicilia

“L’80% delle aziende qui in Sicilia si rifornisce utilizzando la Lukoil, perchè Milazzo e Augusta sono troppo piccole. Parliamo di contratti in essere. – dice Parisi -. Ogni giorno ci sono 300-400 camion in fila, con tutte le enormi difficoltà del caso, autisti sotto il sole.

Tralasciando questo, che è un problema comunque serio, ci pensiamo con l’embargo al petrolio russo e la chiusura della Lukoil cosa succederà in Sicilia? Rischiamo davvero di rimanerci noi, senza benzina, se il governo non fa qualcosa, con tutti i disastri economici per centinaia di aziende. Rischiamo di non poter accontentare il fabbisogno della popolazione. Bisogna essere chiari. Dove sono i nostri politici? Non hanno pensato a cosa andavamo incontro quando hanno detto sì all’embargo?”.

Prezzo della benzina che sale

C’è stato un nuovo giro di rialzi sulla rete carburanti, con benzine e diesel ormai mediamente sopra i 2 euro.

“Sono aumenti dati da una speculazione a tutti gli effetti, non c’è molto da dire – continua Parisi -. Non sono aumenti internazionali. Qualcosa potrebbe fare il Governo, che ha già tagliato le accise ma ha comunque recuperato con l’Iva. C’è grande preoccupazione per quello che potrebbe succedere. Non so se ora cambierà qualcosa, se adesso taglieranno anche le altre accise, ma la situazione è quella che è”?.

Prezzi giù? Deve finire la guerra

Quando potrà cambiare la situazione? Anche qui Parisi è chiaro: “Se non finisce la guerra, le cose non miglioreranno. E come detto, potrebbe andare peggio. Magari il Governo taglierà le altre accise e i prezzi scenderanno. Magari la prossima settimana la Russia darà un segnale, non so. Dobbiamo comunque pensare al futuro: se chiudono le raffinerie, dovremmo comprare il prodotto già finito. Molte Regioni hanno già pensato alla riconversione, la Sicilia ancora no”.

Rifondazione Comunista e ManifestA ribadiscono “la più assoluta solidarietà” a tutta la classe lavoratrice dello stabilimento Lukoil di Siracusa ora più che mai a rischio chiusura per via dell’embargo sul greggio proveniente dalla Russia e per le sanzioni imposte da Nato e Unione Europea. Lo rendono noto Simona Suriano, deputata nazionale e portavoce ManifestA e Francesco Pasqua e Alessandra Cappello, segretari provinciali PRC Siracusa.

“Proprio come nei giorni precedenti, in cui abbiamo dato vita a vari presidi in città come davanti alla portineria dello stabilimento, anche stamattina abbiamo partecipato all’assemblea indetta dalla CGIL non solo per scongiurare la perdita di lavoro che porterebbe sul lastrico circa 10.000 famiglie ma anche per ribadire il nostro disappunto rispetto al governo Draghi, fautore di una politica subalterna e attendista che finora ha nicchiato rispetto ai problemi innescati dalla crisi in corso. Ricordiamo che in ballo c’è più di un miliardo di euro, la tenuta dell’economia locale siracusana e il rischio di un effetto domino che si ripercuoterebbe inevitabilmente sull’economia di tutta la Sicilia, ragion per cui è necessaria un’azione concreta, risolutiva e lungimirante che tenga insieme la salvaguardia dei posti di lavoro e il rispetto per l’ambiente e la salute di chi in questo territorio ci lavora e ci vive”.

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