Quanto guadagna un professore in servizio in Italia? Questa è una domanda frequente, a cui – in questo articolo – risponderemo facendo però anche un confronto con il resto d’Europa. Dal paragone con nazioni come Lussemburgo, Germania o Svizzera, emerge infatti come lo stipendio mensile di un professore in Italia sia uno dei più bassi dell’Europa, con cifre irraggiungibili per i nostri professori rispetto a quanto guadagnato dai colleghi all’estero.
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Ma dunque, quanto guadagna un professore in Italia? A fare questa stima – confrontata con gli altri Paesi europei – è stato il test del ‘Teachers and school heads salaries and allowances in Europe’ del portale Eurydice, aggiornato per l’anno 2023/2024, esaminato da Skuola.net.
Quanto guadagna un professore in Italia. Il limite massimo e il paragone UE
Ma andiamo al dunque: lo stipendio medio di un professore in Italia. Questo – secondo quanto stimato – si accerta su una cifra di circa 27.000 euro annui a inizio carriera, stesso periodo in cui in Germania si toccano i 60.000 euro/anno. Nel dettaglio, parliamo di un salario che – in Italia – nel corso della carriera scolastica da docente può arrivare fino ai 37.426 euro a fine percorso in infanzia e primaria, 42.911 nella secondaria di secondo grado. Un limite massimo e da fine carriera che, come evidenziato dal rapporto, non sfiora neanche le cifre della Germania e di altri stati europei. Quella percepita all’estero, è dunque una cifra totalmente fuori portata per l’Italia, con una grande differenza evidenziata dallo studio: a parità di potere di acquisto infatti, lo stipendio degli italiani è tra i più bassi dell’Europa occidentale. Tutto ciò, anche dopo diverse misure e politiche di adeguamento del fisso mensile degli insegnanti/professori in Italia.
Discorso analogo con un paragone sul Lussemburgo, dove un professore che ha appena iniziato la carriera guadagna oltre e più del doppio di un collega italiano, così come la Svizzera. Discorso simile all’Italia per i colleghi spagnoli invece, dove la stima è tra le più basse d’Europa in merito alla garantita progressione a livello retributivo che dovrebbe essere adeguata negli anni in cui si è di servizio con l’aumento dello stipendio che stenta ad essere attivo. Quest’ultimo il nodo cruciale del tema.

