Quarta ondata in Sicilia, in ospedale sono quasi tutti No Vax - QdS

Quarta ondata in Sicilia, in ospedale sono quasi tutti No Vax

Quarta ondata in Sicilia, in ospedale sono quasi tutti No Vax

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giovedì 29 Luglio 2021

I commissari per l’emergenza di Catania, Ragusa e il direttore sanitario del Covid Hospital di Ribera ripetono quanto già detto dall’assessore Razza: gli ospedalizzati in gran parte senza vaccino

Chi sono gli ospedalizzati
covid in Sicilia?
Si tratta di soggetti non vaccinati, che hanno
effettuato una dose oppure hanno completato il ciclo vaccinale? Sono queste le
domane a cui abbiamo cercato di fornire una risposta attraverso i dati e le
parole dei direttori delle Asp e dei commissari Covid
delle province della
Sicilia Orientale, nei territori in cui il numero dei casi dei positivi al
coronavirus è risalito
e si è mantenuto costante nelle ultime due settimane.

Il “rialzo” dei contagi Covid,
in Sicilia
, viaggia costante da oltre un mese, in particolare negli ultimi
quindici giorni
, e sembra aver messo il turbo, provocando non solo una
grande quantità di positivi ma anche di ricoveri nei reparti ordinari degli
ospedali siciliani
. La conseguenza di queste ospedalizzazioni Covid se
dovesse aumentare o mantenersi a questo ritmo, nel peggiore delle ipotesi,
potrebbe portare la Sicilia ad un nuovo colore e il ritorno delle
“restrizioni” anche prima della fine dell’estate
.

Il primo a rispondere è stato
proprio l’assessore alla salute della Regione Siciliana, Ruggero
Razza
che ha detto: “Chi è ricoverato per Covid in degenza ordinaria o in
intensiva è la stragrande maggioranza di non vaccinati o chi non ha completato
il ciclo. Questo penso sia una risposta numerica seria a chi sostiene che il
vaccino non sia utile”.

Negli ospedali in Sicilia,
l’opinione generale fornita dai direttori delle Asp e dai Commissari per
l’emergenza Covid è quella di vivere una situazione di sostanziale allerta.

Catania, il commissario Liberti: “Per fortuna che ci sono i
tamponi in aeroporto”

Pino Liberti

Il percorso sanitario “semi obbligato” del tampone all’aeroporto Fontanarossa a Catania, come in tutti gli altri aeroporti in Sicilia, è un atto sanitario che non può essere imposto. A tal proposito il commissario ad acta per l’emergenza Covid di Catania, Pino Liberti, sostiene e ritiene importantissima la scelta (l’ordinanza) del presidente Musumeci in tal senso, “per tutti quelli che ritengono che la Sicilia sia la Regione responsabile della diffusione della variante Delta in Italia”.

Entrando nella questione più importante, riferendoci quindi al territorio etneo, “il totale degli ospedalizzati covid a Catania, compresa la provincia, è di 36. (i dati si riferiscono alla giornata del 27 luglio ma il numero è rimasto invariato sino al 29 luglio).

I vaccinati in ospedale tutti con altre malattie

Di questi solo cinque sono
vaccinati,
mentre gli altri 31 risultano essere non vaccinati. Nessuno
si trova in terapia intensiva ma sono tutti in degenza ordinaria
– ha
spiegato Liberti che aggiunge riguardo la campagna vaccinale contro il coronavirus
– “Ci auguriamo che il trend delle vaccinazioni rimanga costante, basti
questo dato, tra i nostri ricoverati solo due o tre sono vaccinati e
presentano tutti comorbilità (soggetti affetti da più patologie, n.d.r.)”.

Ragusa, il direttore generale Asp: “Poche dosi tra Vittoria e
Acate, senza vaccini saremmo un’altra Bergamo”

Angelo Aliquò

“Confermo ciò che ha sottolineato
l’assessore Razza – dichiara il direttore generale dell’Asp di Ragusa Angelo
Aliquò
che racconta la situazione degli ospedalizzati covid nella provincia
-. Le persone ricoverate sono quasi tutte non vaccinate. Di quelli
ricoverati e vaccinati, sono persone affette da altre patologie. Al momento (per
la giornata del 29 luglio il totale dei positivi della provincia
di Ragusa è di 1300, di questi 44 ricoverati negli ospedali della
provincia di Ragusa) i ricoverati vaccinati sono tre. Uno con prima
dose e gli altri due hanno completato il ciclo vaccinale
.

I casi covid di Ragusa sono
concentrati in particolare nei distretti sanitari di Vittoria-Comiso-Acate e
Santa Croce Camerina.

“Il numero dei contagiati è ancora
alto
– tiene a precisare Aliquò – solo perché effettuiamo una costante
azione di ricerca e monitoraggio dei positivi
nella nostra provincia.
Purtroppo il numero delle vaccinazioni è molto basso, soprattutto nelle zone di
Acate, Vittoria e Comiso. Tenendo anche conto di un certo numero di soggetti
asintomatici, altri sono turisti o persone che sono rientrate per le vacanze
estive.

Ragusa è dotata di un ottimo
servizio di contact tracing
. Costanza nell’effettuare ed elaborare i
tamponi. Siamo in grado di trovare i positivi e di trovarli nei “posti giusti”.
Seguiamo la malattia, seguiamo i contatti del soggetto positivo. Chiediamo
scrupolosamente, quasi in maniera maniacale, ogni informazione necessaria a
tutti i potenziali soggetti coinvolti nel contagio covid, per bloccare
qualsiasi cluster o focolaio nel nostro territorio. Questo perché non
possiamo permetterci numeri di positivi così alti, in piena campagna vaccinale
.

Come ha sottolineato Razza, la vaccinazione
rimane l’unica forma di contrasto all’aumento ulteriore dei contagiati. Con questa
facilità di contagio e senza vaccini, ci ritroveremmo in ginocchio. Una nuova
Bergamo, anche peggio, con gli ospedali al collasso per casi covid” – conclude
il direttore generale Asp Ragusa, Angelo Aliquò.

Al Covid hospital di Ribera, “Contagi e morti in aumento,
colpa della variante Delta”

Salvatore Cascio

Nell’agrigentino, la
diffusione della variante Delta sta provocando un aumento dei ricoverati al
Covid hospital “Fratelli Parlapiano” di Ribera.

“Al momento sono tutti occupati i
20 posti letto di degenza ordinaria“, ha dichiarato nei giorni scorsi il
direttore sanitario Salvatore Cascio. Il quale ha poi aggiunto che, sempre a
Ribera, “ci sono altri 12 pazienti tuttora assistiti tra terapia
sub-intensiva e intensiva
, mentre ulteriori 6 posti letto sono occupati
nell’astanteria del pronto soccors
o, in attesa di essere trasferiti nelle
altre unità operative”.

Un totale, dunque, di 38 posti
letto tuttora occupati sul totale di 50 disponibili
dopo i lavori fatti nei
mesi scorsi per la trasformazione del nosocomio in Covid hospital.

Nella notte del 26 luglio, all’ospedale di Ribera sono morti due pazienti: uno era di Favara, l’altro di Gela, città dove la situazione dei contagi è particolarmente critica. Altri 3 deceduti si erano registrati tra la fine della scorsa settimana e lunedì 26 luglio. Il direttore sanitario Salvatore Cascio ha chiarito anche che “i ricoverati non sono vaccinati, ad eccezione di qualche soggetto che, tuttavia, ha ricevuto solo la prima dose”.

Marco Panasia

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