Ci sono ONG di vario tipo e di varia gestione, più trasparenti e meno, più istituzionalizzate e più corsare, più personali e più partecipate
Ormai è Ongmania. Le ONG spuntano più dei funghi porcini, più dei tweet di Salvini, più degli spot dei panettoni. Secondo il mercato dei pubblicitari sono uno dei mercati più interessanti, soprattutto nel continente europeo, per cui gli spot di ONG che si dedicano a varie tematiche, assistenziali, ambientali, sono in fortissima crescita. Ci sono ONG di vario tipo e di varia gestione, più trasparenti e meno, più istituzionalizzate e più corsare, più personali e più partecipate.
Si occupano di temi spesso importanti in paesi complessi, a rischio politico ed ambientale. Le Organizzazioni Non Governative, quelle vere, strutturate, reali, riescono ad operare dove è difficile che stati o aggregazioni istituzionali non sono in grado di entrare.
Poi ci sono le ONG de noaltri, riferibili ad una persona fisica o ad una base sociale che non riuscirebbe a costituire nemmeno una cooperativa. Ma i loro fondatori sono una fucina di idee, spesso labili, molto fluide, sempre immaginifiche e vivono in funzione dei rapporti personali che questi personaggi hanno. Di fatto sono ONG à la carte, nate in maniera molto estemporanea e chiedono soldi per un principio sempre nobilissimo. Sono le ONG dei buoni propositi, ma sappiamo che di essi sono lastricate le vie dell’inferno.
È il caso probabilmente della ONG di Panzeri, dove collaborava pure un giovanotto aitante e volenteroso, che nel frattempo si fidanzava con una più matura vicepresidente del parlamento europeo, la greca Kalii. Probabilmente, perché l’inchiesta è ai primi passi, i soldi trovati dalla importante politica greca erano del fascinoso giovane velista, forse da idroscalo, di Abbiategrasso, che di mestiere, non si sa quale competenze avesse, faceva l’assistente parlamentare.
Ormai la figura del Toy Boy è stata sdoganata dal famoso film di Aston Kutcher e dalla sua storia con Demi Moore. Come i maschi di mezz’età perdono la testa per giovane avvenenti, così accade sempre più spesso a donne in carriera o di successo. L’emancipazione femminile copia in questo caso i comportamenti maschili. Si tratterà per gli inquirenti poi valutare le responsabilità dei componenti della bellissima coppia soprannominati dai media Diabolik ed Eva Kant. Giorgi pur essendo stato in passato collaboratore dell’ex parlamentare Panzeri si sta dimostrando non di panza, e pare stia vuotando il sacco sulle operazioni che si celano dietro la ONG Fight Impunity. Certo che il nome sembrava già un programma di come sarebbe andata a finire. Di impuniti a Bruxelles si teme ce ne siano tanti, troppi anche per un vecchio Continente che ha visto secoli di corruzione e intrighi.
Così è se vi pare.
Giovanni Pizzo