Quel “gene dei centenari” che può far ringiovanire - QdS

Quel “gene dei centenari” che può far ringiovanire

redazione

Quel “gene dei centenari” che può far ringiovanire

mercoledì 17 Luglio 2019

Alcune persone vivono molto più a lungo della media, in parte anche grazie al loro Dna. Una ricerca tutta italiana mostra che potrebbe essere possibile replicare questo dono genetico anche per chi ne è sprovvisto

in collaborazione con ITALPRESS

MILANO – Alcune persone vivono molto più a lungo della media, in parte anche grazie al loro Dna. Una ricerca tutta italiana mostra che potrebbe essere possibile replicare questo dono genetico anche per chi ne è sprovvisto. Si apre insomma la strada a un modello innovativo di terapia, capace di prevenire e combattere le malattie cardiovascolari attraverso un vero e proprio ringiovanimento dei vasi sanguigni.

Lo studio, condotto dall’Istituto Neuromed di Pozzilli (Isernia), dall’Istituto MultiMedica di Sesto San Giovanni (Milano) e dal Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria, Scuola Medica Salernitana dell’Università degli Studi di Salerno, con il sostengo di Fondazione Cariplo e ministero della Salute, è stato pubblicato sul giornale scientifico European Heart Journal ed è incentrato sul gene che codifica la proteina Bpifba. In passato, lo stesso gruppo di ricerca aveva individuato una variante di questo gene, la cosiddetta Lav (Longevity associated variant), che prevale nelle persone dalla vita particolarmente lunga, oltre i cento anni.

Ora i ricercatori hanno inserito, attraverso un vettore virale, il gene Lav-Bpifb4 nel Dna di animali da laboratorio particolarmente suscettibili all’aterosclerosi e, di conseguenza, a patologie cardiovascolari. “I risultati – ha spiegato Annibale Puca, coordinatore di un’équipe di ricerca presso l’Università di Salerno e presso l’Istituto MultiMedica – sono stati estremamente incoraggianti. Abbiamo osservato un miglioramento della funzionalità dell’endotelio (la superficie interna dei vasi sanguigni), una riduzione di placche aterosclerotiche nelle arterie e una diminuzione dello stato infiammatorio”.

In altri termini, l’inserimento del ‘gene dei centenari’ nei modelli animali ha provocato un vero e proprio ringiovanimento del sistema cardiocircolatorio. Lo stesso effetto positivo è stato ottenuto anche in laboratorio, questa volta non inserendo geni nelle cellule ma somministrando la proteina codificata dal gene Lav-Bpifb4 a vasi sanguigni umani.

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