Quirinale, in crescita la voglia di un Mattarella-bis - QdS

Quirinale, in crescita la voglia di un Mattarella-bis

Quirinale, in crescita la voglia di un Mattarella-bis

mercoledì 29 Dicembre 2021

Anche per lasciare Draghi come premier. Il M5s apre a un nome proposto dalla destra. Che non sia Berlusconi. Intanto oggi la Camera vota la fiducia sulla manovra "green". Ed è corsa contro il tempo

Le grandi manovre per il Colle restano al centro del dibattito politico e tra i parlamentari italiani emerge sempre più forte una voglia di stabilità, con Mario Draghi che resti premier, portando la legislatura alla sua scadenza naturale, e con Sergio Mattarella rieletto al Quirinale.

A esprimersi dovranno essere i 1009 “grandi elettori”, ma un numero sempre maggiore di italiani sta discutendo sui social sull’ipotesi di Silvio Berlusconi al Colle.

Si registrano anche autorevoli endorsement, come quello del presidente della Regione Nello Musumeci, che del governo dell’ex Cavaliere fu sottosegretario, e movimenti dal basso di contrasto all’ipotesi di Berlusconi Capo dello Stato.

Il Quirinale non è un Bunga Bunga

Con iniziative come quella di Gianfranco Mascia, tra i fondatori di quel Popolo viola che organizzò i No-Berlusconi Day cui parteciparono intellettuali del calibro di Stefano Rodotà, Mario Monicelli, Dario Fo, Gino Strada, Andrea Camilleri, Margherita Hack.

La manifestazione, dal titolo “Il Quirinale non è un Bunga Bunga” (https://fb.me/e/1j0ynAYVp), si svolgerà a Roma, in piazza Santi Apostoli, nel pomeriggio del quattro gennaio, giorno in cui il presidente della Camera Fico calendarizzerà il percorso per le elezioni del Presidente della Repubblica.

M5s, tutti ma non Berlusconi

Ieri intanto nuovo vertice M5s sulla linea da tenere sul Quirinale: è stata confermata l’ipotesi di un eventuale sì a un nome “d’alto valore morale” anche se indicato dal centrodestra.

Tranne che Berlusconi, però.

La fiducia sulla Manovra

Intanto oggi alla Camera voto definitivo – con la fiducia posta dal Governo – sulla Manovra economica “green”.

Ed è una lotta contro il tempo visto che la legge di bilancio dovrà essere approvata entro il 31 gennaio.

Malumori per il caro bollette

Malumori per gli aumenti in arrivo per gli stipendi dei vertici della Pubblica amministrazione, con la possibilità di sforare il tetto dei 240 mila euro.

E soprattutto per quel caro bollette che scatterà da gennaio, raddoppiandole.

E costerà alle famiglie italiane, secondo le stime di Nomisma energia, tra i 770 e i 1.200 euro a famiglia.

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