Quirinale, Silvio Berlusconi continua a far melina - QdS

Quirinale, Silvio Berlusconi continua a far melina

Quirinale, Silvio Berlusconi continua a far melina

domenica 05 Dicembre 2021

L'ex Cavaliere fa finta di non essere troppo interessato a diventare Capo dello Stato, ma manda avanti Tajani e Salvini per evitare che a candidarsi possa essere il premier Draghi. L'ipotesi Cartabia

Se Mario Draghi verrà eletto presidente della Repubblica il Governo cadrà e “si dovrà andare a elezioni”.

Il diktat è di Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, che agita l’ipotesi voto anticipato contro lo scenario dell’elezione dell’attuale premier al Colle.

“Solo lui è capace di di unire la maggioranza – ha detto Tajani -, così, se Draghi viene eletto al Colle, si deve andare alle elezioni. Non vedo nessuno che abbia la sua stessa autorevolezza che sia in grado di tenere politicamente una maggioranza così eterogenea”.

Le grandi manovre farebbero parte della “melina” – per usare un termine calcistico – attuata ormai da qualche mese da Silvio Berlusconi, che tiene molto a diventare capo dello Stato dopo Sergio Mattarella ma teme di esporsi troppo e dunque manda avanti personaggi come Tajani.

O Matteo Salvini, visto che anche il capo della Lega si sta agitando parecchio, affermando di voler sventare l’ipotesi che possa essere eletto “un presidente con tessera Pd”, come se si trattasse di una malattia grave.
Salvini ha anche dichiarato di voler tenere “il centrodestra unito” ma anche promuovere la “scelte più ampia possibile”: perciò sta “incontrando tante persone”.

Un’uscita che a molti ha ricordato la battuta di un film di Nanni Moretti, “faccio cose, vedo gente…”.

“Uno sforzo di unità per il Quirinale” è stato chiesto dal presidente della Camera, Roberto Fico.

E mentre Mattarella si defila sempre di più si torna a parlare di una donna al Quirinale – Antonella Giachetti, presidente dell’Associazione delle dirigenti d’azienda pensa siano maturi i tempi per una svolta rosa al Colle e ha tracciato il ritratto della candidata ideale: super-partes, glocal e empatica.

Di certo, se al Quirinale dovesse andare Draghi, servirebbe un patto fino al 2023 e bisognerebbe trovare un altro premier altrettanto autorevole.

Anche in questo caso si parla di una donna, e cresce l’ipotesi Marta Cartabia come prima donna premier.

Intanto Berlusconi, che ha le idee chiare fin da quando elencava i punti del programma del centrodestra a Salvini e alla Meloni, va avanti per la sua strada…

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