Respinto il ricorso contro l'ente regionale che ha distribuito i finanziamenti. Ma l'emittente radiofonica potrebbe tornare alla carica.
Lo scorso dicembre la Regione, tramite la sua società finanziaria Irfis, ha distribuito 4 milioni e mezzo di euro ai media regionali come contributi a fondo perduto a sostegno delle imprese dell’editoria. Tutti contenti? No. È Radio Margherita a presentare un ricorso denunciando criteri non conformi e ambigui alla base della divisione dei fondi.
In particolare il fondo è stato elargito per il 40 per cento (1,8 milioni) ai giornali cartacei, il 7 per cento ai periodici cartacei (315mila euro), il 25 per cento alle testate online (1 milione 125mila euro) e altrettanto alle emittenti radiotelevisive e il 3 per cento (135mila euro) alle agenzie di stampa.
Dito puntato sui fondi per le radio
Radio Margherita contesta i criteri usati per la spartizione della quota relativa alle radio che si basano unicamente sul numero di collaboratori, a differenza degli altri mezzi editoriali per cui sono stati riconosciuti altri fattori, tra cui la maggiore diffusione. «Mentre un editore della carta stampata ed on line – si legge nel ricorso – viene premiato in ragione della maggiore diffusione della sua testata, Radio Margherita sas, che opera nel settore della radiofonia, e che ha un rilevante numero di ascolti, non gode dello stesso trattamento e viene penalizzata rispetto alle imprese dello stesso settore che hanno dati di ascolti irrisori, ma possibilmente vantano un numero di collaboratori uguale o maggiore».
“Siamo noi la radio più ascoltata in Sicilia”
Già, perché Radio Margherita afferma di essere diffusa su tutte e 9 le province siciliane, avendo fatto investimenti infrastrutturali importanti, e di essere «l’emittente radiofonica locale più ascoltata della Regione Sicilia, con una media di 346 mila ascoltatori quotidiani e 1.129.000 settimanali». A dirlo sono i dati ufficiali sull’ascolto radiofonico (TER) del Tavolo editori riunito, unico soggetto riconosciuto ed i cui dati sono effettivi ed ufficiali. Guardando al fatturato invece, si interroga l’emittente ricorrente, come si spiega che su un fatturato di quasi 400mila euro (il 75 per cento del totale annuo) Radio Margherita dichiari 11 collaboratori, mentre altre emittenti con fatturati decisamente inferiori ne dichiarino il doppio o addirittura il triplo? «L’Irfis non si è accorta che il criterio del numero dei collaboratori si rileva iniquo, inadeguato, ambiguo e non coerente rispetto alle finalità della misura, anche perché facilmente manipolabile».
Ricorso respinto, ma non è finita qui
Il Tribunale di Palermo ha respinto l’istanza cautelare di congelare la graduatoria, ma ha invitato Radio Margherita a «integrare il contraddittorio nei confronti di tutti i soggetti utilmente collocati nell’impugnata graduatoria», visto che il ricorso era stato presentato inizialmente solo nei confronti di Rmb (emittente radiofonica catanese che, dichiarando 31 tra collaboratori e giornalisti, ha incassato la maggiore fetta dei contributi regionali destinati alle emittenti radiotelevisive, cioè 71mila euro) e di Rei Tv.