Un’aggressione brutale nel cuore della movida catanese, scatenata da un banale diverbio legato a una ragazza, ha portato all’applicazione di misure cautelari nei confronti di tre giovani. L’episodio risale al 4 gennaio 2025, ma solo il 17 aprile, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza emessa dal GIP nei confronti di tre indagati:
- M.J.A. (classe 2002), sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G. e di dimora, con prescrizione di permanere in casa dalle 15:30 alle 2:30;
- S.D.C.A.F. (classe 2003), obbligo di dimora con identiche restrizioni orarie;
- G.A. (classe 2002), stessa misura cautelare e prescrizione di non allontanarsi dall’abitazione negli orari indicati.
L’aggressione: due momenti, stessi autori
La vittima, ricoverata presso l’ospedale “Garibaldi – Centro” e diagnosticata con una frattura pluriframmentaria scomposta del setto nasale, ha ricostruito i fatti. Il giovane ha raccontato di essere stato aggredito in due momenti diversi e in luoghi differenti del centro storico da un gruppo di ragazzi conosciuti, per motivi futili legati a un vecchio litigio risalente a una questione sentimentale.
La logica del branco e l’identificazione degli aggressori
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP – pur nella fase preliminare e nel rispetto della presunzione d’innocenza – i tre giovani sono gravemente indiziati di lesioni aggravate, commesse in concorso con altri soggetti non ancora identificati, con l’aggravante dei futili motivi e dell’azione commessa da un gruppo superiore a cinque persone.
Le indagini, condotte dalla III Sezione Investigativa “Reati contro la persona, sessuali e in pregiudizio di minori”, si sono basate su strumenti tradizionali: testimonianze oculari, riconoscimenti fotografici, video social e filmati di videosorveglianza. Tutto ha portato a una ricostruzione precisa del ruolo di ciascun indagato, evidenziando una dinamica di gruppo in cui gli aggressori si sarebbero alternati nei ruoli durante il pestaggio.
Misure eseguite, indagati a disposizione dell’Autorità giudiziaria
Ultimati gli atti di rito, i tre indagati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini proseguono per identificare gli altri membri del gruppo coinvolto nell’aggressione, mentre la Procura ribadisce la volontà di contrastare con fermezza ogni forma di violenza giovanile e di branco.
