Ragusa, asini e cavalli sopravvisuti a incendio ora rischiano macellazione

Ragusa, appello Lav: asini e cavalli sopravvisuti a un incendio ora rischiano macellazione

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Ragusa, appello Lav: asini e cavalli sopravvisuti a un incendio ora rischiano macellazione

Redazione  |
martedì 11 Ottobre 2022

Un anno fa un violento incendio ha commosso l’opinione pubblica nazionale con le immagini di un’area naturale devastata

“Sono sopravvissuti a un incendio ma rischiano di essere svenduti all’asta se non interverrà urgentemente il neo presidente della Regione Renato Schifani. Questa è purtroppo, a oggi, la sorte di 6 asini e 19 cavalli tenuti allo stato semi-brado all’interno dell’Azienda pilota regionale per l’allevamento dell’asino ragusano che si trova in zona Calaforno (Ragusa)”. A lanciare l’allarme è la Lav, spiegando che “il dipartimento Sviluppo rurale e territoriale della Regione siciliana ne ha deciso l’alienazione, così come definito nel Programma degli interventi 2022, sia per ragioni economiche che per un diverso interesse verso il progetto di conservazione dell’asino ragusano”. Un anno fa un violento incendio ha commosso l’opinione pubblica nazionale con le immagini di un’area naturale devastata e con i corpi degli animali che non ce l’avevano fatta.

“Oggi proprio quei sopravvissuti rischiano, nella migliore delle ipotesi – prosegue l’associazione -, di essere svenduti e allontanati da relazioni affettive nei vari gruppi di specie, che verranno separati per finire presumibilmente in contesti ben diversi rispetto a quello attuale. Nella peggiore delle ipotesi la loro fine potrebbe essere il macello, in quanto registrati come Dpa, ovvero ‘destinati alla produzione di alimenti’. Sappiamo per esperienza diretta come a queste aste partecipino soprattutto commercianti e allevatori della filiera alimentare, interessati all’acquisto di animali per la macellazione”. “Presidente Schifani chiediamo il suo urgente intervento per annullare l’asta pubblica, ridefinire il piano di interventi del parco, stanziare i fondi necessari per il mantenimento in vita di questi animali – dice Nadia Zurlo, responsabile Area equidi Lav – e in ultimo adottare una moratoria delle nascite attraverso mezzi naturali, come la separazione dei maschi dalle femmine, o attraverso la sterilizzazione dei maschi”.

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