Questo l’argomento al centro di un incontro con le associazioni di categoria in prefettura
“I problemi maggiori sono riferibili a piccole aziende non associate con le quali è difficile interloquire”
RAGUSA – Il problema delle ‘fumarole’ arriva in prefettura. Gli amministratori di alcuni comuni della provincia, i rappresentanti delle Forze di Polizia anche locali, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, il comandante della Polizia provinciale, i dirigenti dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura, dell’Arpa, il presidente ed il direttore di Sicindustria Ragusa, i responsabili delle Associazioni di categoria Coldiretti e Confagricoltura di Ragusa ed i rappresentanti del Consorzio ‘Terre Libere’ di Vittoria hanno incontrato il prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza per discutere del fenomeno e per cercare di ridurne le criticità.
Già a luglio si era tenuto un incontro sull’argomento visto che le segnalazioni erano aumentate notevolmente. Adesso, oltre a richiamare gli impegni assunti in precedenza, il prefetto ha sottolineato “la necessità di non abbassare la guardia e che le attività, coordinate tra i vari enti e soggetti interessati, proseguano in modo ‘permanente’, dal momento che, pur essendo al termine la stagione estiva il fenomeno dello smaltimento illegale dei residui delle coltivazioni persiste e riguarda l’intero anno. Il monitoraggio degli interventi svolti ha fatto registrare un’incisiva attività di controllo sia da parte della Polizia provinciale, sia da parte delle polizie municipali che hanno partecipato anche a controlli coordinati con le Forze di Polizia, come auspicato nella precedente riunione del tavolo. Si è rilevato che delle aziende controllate negli ultimi quattro mesi circa il 30 per cento sono state sanzionate e denunciate”.
Il prefetto ha ancora una volta esortato le associazioni di categoria a dare il massimo impulso ad attività di informazione e sensibilizzazione nei confronti soprattutto dei piccoli agricoltori. Le Associazioni presenti, nell’assicurare il costante impegno in tal senso hanno riferito che “le maggiori problematicità sono riferibili a piccole aziende non associate con le quali è più difficile interloquire. Per quanto concerne lo smaltimento della plastica – hanno aggiunto – i risultati sono assolutamente positivi e le difficoltà registratesi nella stagione estiva in riferimento alla plastica di pacciamatura sono state superate anche grazie al tempestivo intervento ed alla collaborazione intrapresa con la Prefettura”.
Le maggiori criticità, comunque, continuano ad essere riconducibili ai residui vegetali, a causa delle clips e delle fascette non biodegradabili, ed ai residui provenienti dal ciclo di lavorazione quali seminiere e contenitori di fitofarmaci. Proprio per questo motivo, le forze dell’ordine hanno sottolineato l’importanza di dare risalto attraverso i mezzi d’informazione a tutte le iniziative connesse alla problematica, in modo da arginare il fenomeno.