Ragusa, sequestro di oltre 800mila euro per 3 commercianti

Ragusa, sequestro di oltre 800mila euro per 3 commercianti di prodotti ortofrutticoli

marikacontarino

Ragusa, sequestro di oltre 800mila euro per 3 commercianti di prodotti ortofrutticoli

Redazione  |
giovedì 07 Marzo 2024

I soggetti sono accusati di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio, oltre che dell'emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica iblea, hanno eseguito, in data 6 marzo 2024, un sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per oltre 800.000 euro nei confronti di un sodalizio operante nel commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli.

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Il sequestro ai 3 commercianti

Le indagini

In particolare, l’attività investigativa condotta dai finanzieri della Compagnia di Vittoria, scaturita dal fallimento di una società ipparina, ha permesso di far emergere condotte illecite e distrattive poste in essere dagli indagati.

Questi, al fine di sottrarsi al pagamento di debiti erariali quantificati in oltre 1,5 milioni di euro, hanno operato un trasferimento fraudolento degli asset societari a una nuova impresa operante nel medesimo settore, formalmente intestata alla moglie del rappresentante legale della società fallita.

Il prosieguo delle indagini, eseguite anche mediante accertamenti bancari e patrimoniali, ha consentito di disvelare come la nuova impresa abbia provveduto a far assumere fittiziamente i propri dipendenti ad una società terza. Questa risultata essere una cartiera (ovvero un’azienda priva di mezzi e strutture, intestata a un prestanome, creata con l’unico scopo di generare illeciti vantaggi fiscali), di fatto riconducibile al medesimo imprenditore vittoriese, la quale ha emesso fatture oggettivamente inesistenti per la somministrazione di manodopera.

Il risparmio d’imposta e il reivestimento

Questo meccanismo ha permesso all’organizzazione di ottenere un indebito risparmio d’imposta per la neo costituita società, quantificato in oltre 500.000 euro, e di far ricadere gli oneri contributivi sulla cartiera, che non ha mai provveduto ad alcun adempimento fiscale e previdenziale.

È stato, inoltre, accertato il reinvestimento di circa 300.000 euro di provviste illecitamente accumulate, tramite un sistema di giroconti, in un’ulteriore impresa operante nel settore della ristorazione, anch’essa riconducibile alla moglie del rappresentante legale della società fallita.

Le denunce e il sequestro

L’attività complessivamente svolta si è conclusa con la denuncia di 3 commercianti per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, di bancarotta fraudolenta e di autoriciclaggio.

Il G.I.P. del Tribunale di Ragusa, accogliendo la richiesta del P.M., condividendo l’intero quadro probatorio, ha disposto il sequestro del complesso aziendale e di somme di denaro e beni fino alla concorrenza di oltre 800.000 euro, nonché il rinvio a giudizio degli indagati.

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