Americani attaccano Siria, morte almeno 13 persone, 4 sono bambini - QdS

Americani attaccano Siria, morte almeno 13 persone, 4 sono bambini

Americani attaccano Siria, morte almeno 13 persone, 4 sono bambini

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giovedì 03 Febbraio 2022

"Un'operazione condotta con successo", commenta il Pentagono. Morti bambini e donne, una bimba è rimasta orfana ed è stata medicata dai Caschi bianchi

Attacco aereo e sbarco a terra ad Atmeh vicino confine turco. Almeno 13 persone, fra cui quattro minorenni, sono rimaste uccise nell’operazione anti terrorismo americana avvenuta alle prime ore di stamane in una zona della Siria nord occidentale, dove sono attivi militanti jihadisti.

Lo afferma l’Osservatorio siriano per i diritti umani, riferendo che gli americani hanno effettuato attacchi aerei e condotto un’operazione di sbarco a terra cui è seguito uno scontro a fuoco.

Pentagono: “Operazione condotta con successo”

L’Osservatorio non specifica quale gruppo sia stato preso di mira dagli americani, nell’operazione avvenuta ad Atmeh, vicino al confine turco, un’area dove sono attivi militanti dello Stato Islamico e al Qaeda. Residenti dell’area hanno riferito di aver udito rumore di esplosioni e colpi di armi da fuoco pesanti.

Il Pentagono ha reso noto di aver condotto “con successo” un’operazione anti terrorismo delle Forze Speciali nella Siria nord occidentale, ma non ha fornito per ora altri dettagli. Non vi sono vittime americane.

I Caschi bianchi e la bimba rimasta orfana

Il gruppo di difesa civile dei Caschi bianchi riferisce di aver recuperato 13 corpi, compresi quelli di sei minori e quattro donne, da una casa che appare come l’obiettivo dell’operazione. I Caschi bianchi aggiungono di aver medicato un vicino e una bambina che viveva nella casa, la cui intera famiglia è stata uccisa. L’attacco è avvenuto nella provincia settentrionale di Idlib. Secondo fonti non confermate, scrive il Washington Post, l’obiettivo era un leader dello Stato Islamico o di un altro gruppo jihadista.

Il racconto di un testimone

Un testimone che vive a meno di tre chilometri di distanza, Ahmed, ha detto per telefono al Post, di aver sentito il suono degli elicotteri in arrivo verso l’una del mattino. “Era un suono orribile”, ha detto, raccontando che è salito sul tetto e ha visto gli spari di mitragliatrice da uno degli elicotteri. Il suono degli elicotteri e di sparatorie è durato almeno fino alle quattro del mattino, ha raccontato. I Caschi bianchi affermano che i combattimenti sono cessati poco dopo le tre. Residenti dell’area riferiscono che la casa presa di mira è un edificio di due piani, circa un chilometro e mezzo dal confine turco.

Sui social circolano molti video sull’attacco e i suoi effetti, di cui il Washington Post non ha potuto confermare l’autenticità. In un video molto diffuso si sentono i colpi di arma da fuoco e si vedono flash luminosi nella notte, probabilmente provenienti da elicotteri.

In un altro si sente una voce in arabo che dice di far uscire i bambini. “L’area è circondata da terra e dall’aria. I bambini non hanno colpa. Se vi sono bambini, fateli venire da me”, dice la voce. Immagini successive al raid mostrano l’edificio devastato con pozze di sangue, vetri rotti e detriti.

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