Rapina al distributore di carburante “Iblea Petroli”: 2 arresti - VIDEO

“Se chiami il 112, ti ammazziamo la famiglia”, violenta rapina al distributore – VIDEO

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“Se chiami il 112, ti ammazziamo la famiglia”, violenta rapina al distributore – VIDEO

Redazione  |
mercoledì 05 Aprile 2023

Ecco chi sono i due arrestati, accusati del "colpo" ai danni di un distributore di carburanti di Paternò.

I carabinieri di Paternò hanno eseguito l’arresto e l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due pregiudicati accusati di rapina aggravata in concorso ai danni del distributore di carburante “Iblea Petroli”: si tratta di Angelo Gulisano (nato a Paternò il 21/01/1991) e Vincenzo Spitaleri (nato a Paternò il 16/02/1976).

A emettere le sentenze, su delega della Procura distrettuale etneo, è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale etneo.

Rapina aggravata al distributore di carburante “Iblea Petroli”

Il provvedimento restrittivo del massimo rigore è stato emesso all’esito di indagini coordinate da questa Procura e svolte da gennaio a marzo di quest’anno, che hanno consentito di evidenziare elementi indizianti, univoci e convergenti, circa la diretta partecipazione dei due soggetti alla rapina perpetrata lo scorso 2 gennaio ai danni del distributore di carburante “Iblea Petroli”, situato nel centrale Corso Italia di Paternò.

L’attività investigativa, sviluppata mediante attività tecnica e dinamica, corroborata dagli esiti della visione dei filmati di videosorveglianza presenti nell’area e sulle vie d’accesso e fuga, ha infatti documentato come gli odierni indagati, intorno alle 13, nascosti da cappucci e passamontagna, sarebbero giunti nei pressi dell’area di rifornimento a bordo di uno scooter Honda “SH” nero con targa oscurata, condotto da Vincenzo Spitaleri.

Nella circostanza Angelo Gulisano, disceso velocemente dal mezzo, dopo aver estratto una pistola verosimilmente 9×21, avrebbe minacciato un dipendente facendosi consegnare l’incasso dell’intero fine settimana di Capodanno, calcolato in oltre 9.000 euro, pronunciando la frase “se chiami i carabinieri, ti ammazziamo la famiglia”, tentando altresì di colpire con il calcio dell’arma il commesso. La coppia, compiuta l’azione criminosa, durata complessivamente quasi 2 minuti, utilizzando lo stesso ciclomotore, si sarebbero quindi immediatamente dati alla fuga per le vie limitrofe.

Le indagini e gli arresti

Nella ricostruzione della rapina, si sono rivelati particolarmente significativi due episodi registrati dai vari impianti di videosorveglianza esaminati dai carabinieri.

Il primo, riguarda le fasi immediatamente antecedenti alla rapina, durante le quali un utente del distributore, probabilmente ignaro di cosa stesse per accadere, ha salutato uno degli indagati qualche istante prima del raid, riconoscendolo a bordo dello scooter. Al riguardo, le investigazioni hanno permesso d’identificare il casuale avventore in uno zio di Gulisano, elemento che ha ulteriormente rinforzato il quadro indiziario a carico dei due soggetti.

Il secondo riguarda invece i momenti successivi all’azione criminale, in cui i presunti rapinatori sono stati ripresi mentre stavano rincasando a bordo di uno scooter SH nero – come quello utilizzato nella rapina – e con gli stessi abiti indossati dai malviventi alcuni minuti prima.

Entrambi i soggetti sono stati condotti al carcere di Piazza Lanza.

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