Rapina nel centro di Sant'Agata di Militello: tunisino in manette

Rapina nel centro di Sant’Agata di Militello: tunisino in manette

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Rapina nel centro di Sant’Agata di Militello: tunisino in manette

Redazione  |
giovedì 22 Febbraio 2024

Il presunto responsabile è stato segnalato tempestivamente alla Procura

Agenti del Commissariato di P.S. di Sant’Agata di Militello, lo scorso 6 febbraio, hanno ricevuto notizia di una rapina a passante perpetrata nel pieno centro cittadino. La vittima, affetta da minorazioni fisiche, è comunque riuscita a descrivere i fatti di reato e ad indicare il luogo ed il tempo dell’avvenuto delitto, precisando di essersi visto sottrarre con la forza una somma superiore alle 300 euro.

In particolare la vittima aveva da poco effettuato un prelievo presso un bancomat cittadino quando è stato preso di mira dal presunto rapinatore, quarantenne tunisino residente nella cittadina nebroidea. Quest’ultimo ha dapprima malmenato la vittima e, successivamente, l’ha trascinata in una via poco frequentata dove, tenendolo fermo, gli ha sottratto un sostanzioso quantitativo di denaro; solo grazie alla resistenza della vittima il bottino non è stato ingente.

Il presunto responsabile segnalato alla Procura

Con una “indagine lampo” è stato possibile accertare ed identificare il presunto autore del delitto di rapina e segnalarlo tempestivamente alla Procura della Repubblica di Patti. Il Gip presso quel Tribunale ha accolto il quadro indiziario offerto e conseguenzialmente emesso il provvedimento eseguito. L’indagato una volta rintracciato è stato sottoposto agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico; allo stesso è stato intimato di non allontanarsi dalla propria abitazione senza l’autorizzazione dell’A.G.

Il complesso delle attività svolte si inscrive in un quadro di potenziamento dei servizi di prevenzione e controllo del territorio che la Questura di Messina ha predisposto nelle ultime settimane. Si precisa in ogni caso che, in ossequio al principio di non colpevolezza e fino a sentenza definitiva di condanna, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato.

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