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Rapine a raffica a Catania, in manette i responsabili: ecco chi sono

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Rapine a raffica a Catania, in manette i responsabili: ecco chi sono

Redazione  |
giovedì 23 Febbraio 2023

Le rapine a Catania si sono concentrate in particolare durante il mese di gennaio. Ecco qual era il modus operandi.

Il 17 febbraio 2023, su disposizione della Procura Distrettuale di Catania, la Squadra Mobile ha dato esecuzione alla ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catania, in relazione a plurime rapine aggravate dall’uso di armi, con la quale è stata disposta l’applicazione di misura cautelare personale nei confronti di Alessandro Conti, 30 anni, e Giuseppe Prussiano, 47 anni.

Le indagini, coordinate da questo Ufficio ed eseguite dalla Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile (Squadra Antirapine), hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle Difese, elementi che dimostrerebbero come Alessandro Conti fosse responsabile di alcune azioni predatorie, tutte messe in atto nel mese di gennaio del corrente anno, la più eclatante delle quali in concorso con Giuseppe Prussiano.

Le numerose rapine a Catania

In particolare, a seguito del verificarsi nel capoluogo etneo, nel mese di gennaio, di diversi episodi di natura predatoria ai danni di esercizi commerciali, si concentrava l’attività investigativa, sul presupposto che presentassero comuni modalità esecutive, su alcune rapine, quali: una commessa il giorno 7 in danno di una profumeria, una commessa il giorno 10 in danno di un bar, una commessa il giorno successivo in danno di una rivendita di sigarette elettroniche ed infine una commessa il giorno 24 in danno di una farmacia.

Specificatamente, gli anzidetti fatti-reato, ad eccezione di quello ai danni del bar situato all’interno di un’area di servizio , erano state tutti commessi da un individuo solitario, con il viso coperto da mascherina chirurgica, armato di coltello e/o di taglierino, tutti tranne quello commesso il giorno 10 , connotato da una maggiore gravità, in quanto posto in essere da due persone, travisate ed armate di fucile, che dopo essere penetrate all’interno dell’esercizio, avevano minacciato i presenti e poi asportato danaro contante e sigarette, per poi allontanarsi su un’auto guidata da un terzo complice.

Le indagini degli inquirenti

I conseguenti approfondimenti investigativi effettuati, attraverso un’attenta visione ed analisi di immagini tratte da impianti di videosorveglianza presenti nei pressi dei luoghi teatro delle azioni delittuose, avrebbero permesso di individuare, in prima battuta, il rapinatore solitario e, poi, di risalire all’identità di colui che aveva partecipato alla rapina ai danni del bar annesso ad un distributore di carburanti.

Più precisamente, le investigazioni hanno consentito di acquisire un quadro indiziario sufficiente ad attribuire ad Alessandro Conti il ruolo di colui che agiva in modo solitario, con il volto coperto da una mascherina chirurgica ed armato, in alcuni casi, di un coltello, in altri, di un taglierino; nonché ad individuare i presunti autori dell’unica rapina commessa in concorso, ovvero il medesimo Alessandro Conti e Giuseppe Prussiano, quest’ultimo con il ruolo di colui che avrebbe fornito supporto logistico, mettendo a disposizione la propria autovettura per raggiungere il luogo della rapina e per garantire la fuga ai complici.

Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto per Alessandro Conti l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, mentre per Prussiano quella degli arresti domiciliari, misure poi eseguite dalla Squadra Mobile la mattina del 17 febbraio.

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