Shock nelle scorse ore a Ravanusa, dove davanti casa del sindaco sono stati messi in vista tre bossoli, una bottiglia con del liquido non definito e un mazzo di fiori. Un gesto senza dubbio macabro all’indirizzo di Salvatore Pitrola, davanti la propria abitazione e che, naturalmente, a tutte le caratteristiche per una intimidazione.
La vicenda è avvenuta la settimana scorsa, ma tramite un lungo post su Facebook il sindaco di Ravanusa, nella provincia di Agrigento, ha voluto rendere nota la vicenda soltanto adesso.
Ravanusa, tre proiettili e fiori davanti casa del sindaco Pitrola. Il lungo sfogo sui social del primo cittadino
“La settimana scorsa nel muro della mia abitazione è stato rinvenuto un contenitore con un liquido non identificato, insieme a un mazzo di fiori e a tre bossoli di arma da fuoco. Un gesto grave e inquietante, che ha scosso profondamente me e, soprattutto, la mia famiglia”. – ha spiegato il sindaco di Ravanusa, nell’Agrigentino.
Successivamente, prosegue: “Ho immediatamente segnalato quanto accaduto alle autorità competenti, che da tempo stanno svolgendo tutti gli accertamenti necessari per fare piena luce sulla natura e sull’origine di quanto rinvenuto. Il mio silenzio di questi giorni non è debolezza. È rispetto. Rispetto per la serenità delle persone che amo e a cui devo tutto: i miei genitori che mi hanno insegnato la dignità e l’onesta. Mia moglie compagna di vita e di scelte, i miei figli che sono il senso di ogni sacrificio e la misura di ogni decisione. A loro – spiega ancora il sindaco di Ravanusa – è per proteggerne la serenità che ogni mia scelta è sempre guidata dal rispetto e dalla responsabilità”.
“A chi da fastidio il mio operato? Un impegno fondato su trasparenza, legalità, innovazione”
E ancora, il sindaco chiede: “A chi da fastidio il mio operato?” Un impegno quotidiano fondato su trasparenza, legalità e rinnovamento, portato avanti esclusivamente nell’interesse della comunità. Il mio impegno politico nasce solo da questo. Non da ambizioni personali. Non da carriere da costruire. Di politica non vivo e non vivrò. Concluso questo percorso, tornerò al mio lavoro, ai miei hobby e soprattutto alla mia famiglia, che in parte ho trascurato per servire la mia comunità. E se un giorno capirò che la mia comunità preferisce il grigione al cambiamento, me ne andrò in punta di piedi, con la coscienza pulita e la schiena dritta”.
“La Paura è umana” – evidenzia ma non può e non deve condizionare il nostro operato, né piegare la volontà di chi crede in un futuro diverso. Ravanusa non ha bisogno di eroi, ha bisogno di unità. Di un cammino condiviso con le scuole, le associazioni culturali, la comunità ecclesiastica e le forze politiche sane. Di un cambiamento culturale profondo che non può e non deve fermarsi. Un territorio che vogliamo vedere rinascere. Un luogo in cui i nostri figli possano crescere in modo sano e sicuro. La mia forza siete voi, se voi ci sarete io continuerò a lottare”. – conclude il sindaco di Ravanusa.
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