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Rc auto in Sicilia, Catania e Messina le province più care

Rc auto in Sicilia, Catania e Messina le province più care
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Ivass: nell’Isola si registrano nuovi aumenti nel secondo trimestre 2025, +4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il capoluogo etneo segna anche la percentuale più alta di installazioni della scatola nera: il 28% dei contratti

PALERMO – Di anno in anno, in Sicilia si spende sempre di più per l’assicurazione Rc auto. Nel secondo trimestre 2025, secondo i dati diffusi dall’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, in Sicilia si pagano in media 395,70 euro, contro una media nazionale di circa 415 euro pagati in media nel resto della penisola. Ma se nell’intero Paese si registra un incremento del 3,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nell’Isola tale valore sale al 4,5%.

Rc auto, tendenza al rialzo dei costi

Un aumento che, pur non segnando valori eccezionali, conferma una tendenza al rialzo dei costi, dovuta a diversi fattori, tra cui l’inflazione, l’aumento dei sinistri e la maggiore complessità nella gestione dei rischi da parte delle compagnie assicurative. In base alla variazione percentuale, la Sicilia si trova al terzo posto tra le regioni, superata solo dal Lazio, al 5,3% di aumento, e dalla Valle d’Aosta, al 5,6%. La differenza con la coda della classifica è sostanziale e preoccupante.

Il rincaro minore è stato registrato in Basilicata e Calabria, al 2,1%, meno della metà di quanto registrato in Sicilia. Le variazioni annue del premio medio nelle singole province si collocano tra il 1,4% e il +5,6%, con gli aumenti pi`u consistenti ad Aosta e Roma, al +5,6%, e Viterbo, al +5,5%. Oltre un terzo delle province presenta un incremento del premio medio superiore al dato nazionale.

Catania e Messina si confermano le province più costose

Catania e Messina si confermano le province più costose, con premi medi che arrivano rispettivamente a 427 e 408 euro. A Catania, poi, il costo dell’Rc Auto cresce più rapidamente rispetto alla media regionale, con un aumento annuo del 5,3%, mentre Messina registra un rialzo del 2,7%. Questo significa che negli ultimi dodici mesi chi vive in queste due città ha visto crescere il costo dell’assicurazione più di quanto sia avvenuto in altre parti dell’Isola o del Paese. Sempre al di sopra della media regionale, Palermo, dove si pagano 408 euro annui.

Enna tra le meno care d’Italia

Si scende gradualmente passando per Ragusa, a 394 euro, Siracusa, a 392, e Trapani a 375. Sul versante opposto, Caltanissetta, Agrigento e Enna registrano i premi più bassi in Sicilia, con valori che vanno da 373 euro a 299. Enna, in particolare, emerge come la provincia meno costosa non solo dell’isola ma anche tra le meno care d’Italia. Qui, gli aumenti annui sono contenuti, intorno al 3,2%, in linea con le tendenze di altre province del Sud più economiche. Queste differenze provinciali riflettono non solo il livello di rischio percepito dalle compagnie assicurative, ma anche fattori demografici, densità di popolazione e incidenza dei sinistri.

In termini percentuali, le città che hanno subito il maggiore rialzo sono Catania e Palermo, al +5,3%, mentre Ragusa e Siracusa arrivano al +5,1%; sempre al di sopra della media regionale, Caltanissetta, al +4,9%. Se allarghiamo lo sguardo al contesto nazionale, il divario tra le regioni più care e quelle più convenienti continua a essere marcato. La più costosa è la Campania, a 522 euro, seguita dalla Toscana a 470 euro, e la Liguria, a 441 euro. Insomma, la distribuzione non permette di rilevare un andamento territoriale per macroterritori, ma si sviluppa a macchia di leopardo su tutta la penisola.

Tra le regioni più convenienti, la Basilicata, a 321 euro annui, la Valle d’Aosta, a 333 euro, e il Molise a 334. La forbice tra la provincia più costosa, Napoli, e quella più economica, come Enna o alcune province del Nord, può arrivare a quasi 300 euro. Un altro elemento che caratterizza il mercato assicurativo in Sicilia è la diffusione della scatola nera, il dispositivo elettronico che registra i dati di guida e può influenzare il costo della polizza.

A livello nazionale, circa il 17,7% dei contratti prevede l’installazione della scatola nera, ma in Sicilia la percentuale è significativamente più alta. A Catania, ad esempio, il 28% dei contratti prevede l’installazione dell’apparecchiatura nell’autovettura, e a Palermo la quota è simile, al 27,2%. Questo fenomeno è tipico delle aree con premi più elevati e un maggiore rischio percepito di frodi o incidenti.

Se si guarda alle altre regioni, la percentuale di polizze con scatola nera è particolarmente rilevante in alcune province del Sud come Caserta, dove copre il 56,7% degli autoveicoli, e Napoli, al 45,5%. Nonostante questo, la diffusione della scatola nera è in lieve calo, con una percentuale di device installati nel secondo trimestre 2025 pari al 17,2% delle autovetture rispetto al 18,1% dell’anno precedente.