Il processo inizierà il prossimo 7 maggio. Vetrano, estradato dalla Spagna, è accusato di associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori e frodi IVA, con l'aggravante mafiosa.
Salvatore Vetrano, noto come il “Re dei surgelati” di Palermo e ritenuto vicino a Cosa Nostra, è stato rinviato a giudizio a Genova per una serie di accuse legate a frodi fiscali e operazioni illecite. Il processo inizierà il prossimo 7 maggio. Vetrano, estradato dalla Spagna, è accusato di associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori e frodi IVA, con l’aggravante mafiosa.
Le accuse contro Pietro Bruno
A processo anche il suocero di Vetrano, Pietro Bruno, presunto “reggente” della consorteria mafiosa di Capaci/Isola delle Femmine, legato al mandamento palermitano di San Lorenzo. Bruno è accusato di ricettazione e di non aver comunicato la variazione patrimoniale, tra cui oltre 125.000 euro in contante e sei orologi di lusso. Inoltre, Vetrano e altri membri dell’organizzazione sono accusati di emissione di fatture false e dichiarazioni fiscali infedeli.
Gli altri imputati
In totale, i coinvolti sono accusati di aver orchestrato frodi attraverso società in Spagna, Portogallo e Italia, con Vetrano come figura centrale. Tra gli altri rinviati a giudizio, figurano anche la moglie di Vetrano, Anna Bruno, e l’imprenditore Mauro Castellani, entrambi accusati di vari reati fiscali. Sebastiana Germana ha scelto il rito abbreviato, mentre la posizione di Giuseppe Licata è stata stralciata per motivi di salute.