Il Ministro ha rivelato come siano stati destinati all'acquisto su tutto il territorio nazionale di autobus ecologici, nuovi treni regionali, e con interventi per l'elettrificazione dei porti
I 25 miliardi dei fondi del Pnrr in arrivo a inizio agosto “è come se fossero già qui, perché con il Fondo complementare siamo pronti a destinare alcuni miliardi all’acquisto di autobus ecologici, di nuovi treni regionali e all’elettrificazione dei porti”.
Lo dice in un’intervista a Il Messaggero il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.
Visti i limiti stringenti per realizzare le opere e il ruolo cruciale nell’attuazione del Pnrr, “non abbiamo certo aspettato la decisione finale di Bruxelles, ma abbiamo bruciato i tempi sfruttando le sinergie e le possibili integrazioni tra risorse europee e il Fondo complementare” aggiunge.
Da aprile, “dopo aver inviato il piano a Bruxelles, abbiamo cominciato a prepararne l’attuazione, scommettendo su un parere favorevole. E ora, dopo l’imprimatur ufficiale, andiamo veloci, consapevoli della sfida che abbiamo di fronte” spiega. Spendere bene tutte le risorse nei 5 anni previsti da Bruxelles “è il nostro obiettivo. La prossima settimana incontreremo le Regioni per la distribuzione di circa 6 miliardi”. L’attuazione del Pnrr “è già partita. Così come sono partite le riforme per accelerare le procedure”.
Non tutti i fondi riguardano grandi opere” e ci sono “i poteri sostitutivi che eviteranno ritardi nella tabella di marcia proprio per non perdere un’occasione storica come questa”.
Si avrà un monitoraggio stringente, “in raccordo con il Mef”. Nel 2025 ci sarà il Giubileo, “un appuntamento non lontano che mi auguro il Paese possa affrontare in forte ripresa e con alcune delle nuove infrastrutture sostenibili finanziate dal Pnrr: treni migliori e nuovi servizi ferroviari, nuove piste ciclabili, porti più moderni, metropolitane e tranvie, e con una nuova compagnia aerea efficiente e green”. Venendo alla compagnia aerea di bandiera, “date le drammatiche condizioni di Alitalia, è stato un negoziato lungo e difficile. Che ha portato ad un risultato di compromesso tra le richieste della Commissione Ue e le nostre proposte. Il piano industriale prevede un rapido sviluppo ed è stato giudicato solido e credibile”.