Sono stati presentati stamane a palazzo Zanca i risultati riguardanti la raccolta differenziata raggiunti dalla provincia di Messina negli ultimi 5 anni. Dati virtuosi per quella che è la prima realtà dell’Isola. L’Amministrazione conferma la riduzione del costo della TARI. Tema adesso il processo della gestione dei rifiuti e i passi avanti richiesti alla Regione Sicilia. La virtuosa gestione dei rifiuti nella Città Metropolitana di Messina è stato il tema centrale dell’evento “65% e oltre! Efficienza e Sfide in Sicilia: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero”. L’incontro, tenutosi giovedì mattina presso il salone delle Bandiere di palazzo Zanca, è stato promosso dalla Partecipata del Comune di Messina, la Messinaservizi Bene Comune.
Una occasione per presentare i risultati raggiunti dal 2018 a oggi ma anche per illustrare gli obiettivi futuri nell’ambito del ciclo dei rifiuti in città e in provincia, dove le percentuali di differenziata hanno superato rispettivamente la quota del 53% e del 58%. Obiettivo adesso è quello di riuscire a raggiungere la soglia del 65% in una città ferma ancora al 29% appena tre anni fa. La pandemia, in questo caso, deve aver permesso ai messinesi di comprendere l’importanza della raccolta separata dei rifiuti. Se nel 2020 si differenziavano infatti poco più di 32 mila tonnellate rispetto a un totale di quasi 111 mila tonnellate di rifiuti prodotti, quest’anno se ne differenziano più di 53 mila su un totale di quasi 100 mila. Dato che evidenzia dunque una raccolta pro capite di 244 chili per abitante l’anno (contro i 143 del 2020 e 192 del 2021).
A pesare restano però gli ingenti costi nelle tasche dei messinesi, costretti a un vero e proprio salasso all’arrivo annuale della TARI. Ci si aggira sui 400 euro a tonnellata: questa la cifra spropositata che il Comune di Messina paga ogni anno per lo smaltimento dei rifiuti. Problemi che si ricollegano con l’assenza di una impiantistica adatta allo smaltimento: una parte dei rifiuti oggi termina in Olanda per un corretto percorso di riciclo. A confermare i dati il sindaco della Città Metropolitana di Messina, Federico Basile, e il direttore generale del Comune, Salvo Puccio, insieme ad Andrea Campelli, diretto delle relazioni esterne della COREPLA.
“Possibile raggiungere gli odierni risultati grazie a una costanza e un impegno non solo amministrativo ma soprattutto della cittadinanza – ha spiegato Basile – Messina può essere un modello per tante altre realtà siciliane. A pesare resta l’assenza di impianti nella Regione e mi auguro la nomina di Schifani, ritengo tardiva, possa dare nuovo slancio per la risoluzione del problema”. Sul tema degli 8 termovalorizzatori che dovrebbero essere realizzati nell’Isola, è intervenuto il direttore Salvo Puccio: “Mancano gli impianti e non è stato facile investire sulle attrezzature. La nomina di Schifani a commissario dovrà coincidere con un circolo virtuoso: anche i precedenti presidenti di regione lo sono stati, ma il problema non si è mai risolto. Se ci saranno dei termovalorizzatori per il territorio messinese non lo sappiamo ancora, ma quello nella piana di Catania dovrebbe servire anche la provincia peloritana”.
Per quanto Messina rappresenti esempio virtuoso nell’Isola, la città resta ancora al di sotto della media italiana, che si attesta attualmente al 64%, un traguardo che potrebbe essere raggiunto presto con la complicità dei messinesi. Le opportunità legate alla gestione dei rifiuti, in particolare per le fasi di riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero per arrivare a quota 65%, sono state affrontate anche con la presenza di società nazionali come la COREPLA, la BIOREPACK e la RICREA, tutte operanti nel settore ed esperte nello smaltimento e successivo riciclo di carta e plastica.
Per Andrea Campelli “l’invito è rivolto a tutta la cittadinanza per effettuare un corretto conferimento. Il settore della gestione dei rifiuti può generare opportunità di lavoro anche grazie alla sinergia con la ricerca e lo sviluppo che l’Università di Messina può portare avanti. Il nostro impegno sarà quello di collaborare all’interno di una catena che parte dal cittadino e finisce nella nuova materia prima”.
Presente in video conferenza Cateno De Luca, deputato regionale di Sud Chiama Nord e Sindaco di Messina dal 2018 al 2022. L’ex primo cittadino ha dato il via nel corso della sua Amministrazione a un percorso di gestione virtuosa che ha permesso oggi alla provincia di risultare la prima in Sicilia per la differenziata. Il futuro adesso passerà ancora una volta dalle stanze palermitane dell’Assemblea Regionale: qui, come detto, il presidente Schifani ha da pochi giorni assunto il ruolo di commissario straordinario per la gestione rifiuti. Obiettivo quella della costruzione di 8 termovalorizzatori in tutta l’Isola. Nella piana di Catania quello che, se costruito dopo un ventennio di tanti incarichi ma poche azioni, quello che dovrebbe servire la provincia peloritana.
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