Reddito di cittadinanza, ecco cosa cambia: novità per la domanda - QdS

Reddito di cittadinanza, ecco cosa cambia: l’Inps annuncia novità per la domanda

Reddito di cittadinanza, ecco cosa cambia: l’Inps annuncia novità per la domanda

Redazione  |
domenica 09 Ottobre 2022

Modifiche al modulo per l'instanza: più semplice la procedura, secondo quanto previsto all'ultima Legge di Bilancio

Reddito di cittadinanza, cambia il modulo per fare la domanda. Lo ha reso noto l’Inps attraverso il messaggio n. 3684 del 7 ottobre 2022. Nel frattempo sono in arrivo i pagamenti di ottobre.

In sostanza, per l’istanza telematica per diventare beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza vengono recepite le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2022. Al riguardo l’Inps specifica che l’aggiornamento è relativo al Quadro F sulle condizioni per beneficiare del sussidio.

Reddito di cittadinanza, cosa cambia

Le modifiche alla compilazione del modulo riguardano le informazioni sulle misure cautelari e sulle condanne in capo al beneficiario e al proprio nucleo familiare. Già a luglio erano state introdotte modifiche relative alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Adesso spuntano altre novità recependo le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2022.

Nel “Quadro F – Condizioni necessarie per godere del beneficio” sono state rese più snelle le procedure di compilazione. I dati del richiedente sono ora separati da quelli del nucleo familiare.

Il modulo per la domanda è disponibile sui seguenti indirizzi web:

www.redditodicittadinanza.gov.it nella sezione “Richiedi o accedi”;

www.inps.it/prestazioni-servizi/reddito-di-cittadinanza-e-pensione-di-cittadinanza

Reddito di cittadinanza, i dati Anpal

Secondo il report Anpal coi dati aggiornati allo scorso 30 giugno, tra i 920mila beneficiari del reddito di cittadinanza indirizzati ai servizi per il lavoro sono 173mila gli occupati. Si tratta del 18,8%, ovvero meno di uno su cinque.

Campania e Sicilia sono i due territori che hanno la maggiore percentuale di beneficiari, con valori rispettivamente del 25,6% e del 21,6%. Le due regioni insieme raggiungono dunque il 47,2% del totale di chi fa ricorso alla misura. Tutte le restanti aree regionali esprimono valori al di sotto del 10%

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