MODICA (RG) – Si è discusso parecchio – e si continua ancora a discutere – del Reddito di cittadinanza e di tutte le sue implicazioni nel settore economico e in quello sociale.
Che qualcosa sia andato storto è un dato di fatto: la gran parte delle persone che percepiscono il sussidio non ha ancora trovato un lavoro, non ne ha mai cercato uno ma soprattutto quasi nessuno è stato “indotto” e avvicinato a ciò che assomiglia a un’occupazione. A Modica, purtroppo, la situazione non è differente.
Otto i Puc predisposti dall’Amministrazione comunale
I presupposti sembravano buoni – come in tutta Italia, d’altronde – ma i Puc, i progetti utili alla collettività, già predisposti nei vari ambiti comunali non sono ancora partiti.
I progetti, creati al fine di impiegare i percettori del Reddito di cittadinanza, per un totale di 122 beneficiari, per una durata che va da nove mesi ad un anno per ogni singolo progetto e a costo quasi zero per il Comune di Modica, sono ancora fermi.
Secondo quanto sostenuto dall’Amministrazione comunale, i progetti dovevano già essere partiti: un’interrogazione di questi giorni del consigliere comunale Marcello Medica sull’argomento, segue infatti quella presentata già a settembre.
Purtroppo i Puc non sono mai entrati in funzione
Il consigliere Medica, nella nota, chiede di sapere a che punto è l’iter per l’impiego dei percettori del reddito di cittadinanza negli otto Puc già predisposti ma mai entrati in funzione e le “motivazioni di tali enormi ritardi per l’impiego di ben 122 lavoratori a costo quasi zero per il comune di Modica” e infine “se l’Amministrazione comunale, come da dichiarazioni rilasciate dal vicesindaco in aula in risposta all’interrogazione del M5S, stia facendo tutto quanto è nelle sue possibilità per uscire finalmente da tale impasse così da raggiungere il duplice scopo previsto dalla misura a livello nazionale: un valido aiuto per i Comuni e un modo per restituire anche la dignità di un lavoro a migliaia di cittadini già sollevati da una situazione di indigenza grazie al reddito di cittadinanza”.
L’interrogazione, indirizzata al presidente del Consiglio comunale Carmela Minioto e al vicesindaco con delega ai Servizi sociali Saro Viola, richiede come da regolamento una risposta scritta entro cinque giorni e il consigliere Medica auspica comunque che “tali progetti non subiscano l’ennesimo stop a causa di una prevista decadenza della Giunta Comunale a seguito delle dimissioni del sindaco già preannunciate e che nei prossimi giorni potrebbero diventare pienamente efficaci ed irreversibili”.
Nessuna risposta ad oggi dal sindaco Ignazio Abbate
Dall’Amministrazione tutto tace, comunque, anche in vista delle probabili imminenti dimissioni: il sindaco Ignazio Abbate, infatti, dovrebbe lasciare la carica di sindaco per dedicarsi, a quanto pare, alle elezioni regionali.

