“L’esigenza era comunque quella di mettere un termine al reddito per le persone occupabili. E va chiarito che parliamo di una platea che è molto più circoscritta rispetto a quella che si dice. Non si tratta di 650mila persone, ma di circa 400mila”.
Lo ha affermato ad Avvenire il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, parlando della stretta sul Reddito di Cittadinanza da parte del Governo Meloni.
Durigon: “Necessario cambiare cultura”
“Non tutti coloro che sono potenzialmente occupabili perderanno l’assegno. Per rientrare in questa platea bisogna avere dai 18 ai 59 anni, non avere disabili in famiglia e una serie di caratteristiche che permettano di essere ricollocati al lavoro”, ha aggiunto.
Per Durigon l’intervento del Governo è spinto dalla necessità di “cambiare una cultura” e modificare quegli aspetti più critici del Reddito di Cittadinanza, tra cui il “ricollocamento delle persone, evitando che si adagino in una prospettiva di reddito a vita”.
Con nuove coperture finanziarie, poi, l’esecutivo ha in mente di procedere a una “riforma complessiva” del Reddito di Cittadinanza” entro i prossimi mesi.

