Un contributo tra i 400 e i 600 euro al mese per sostenere economicamente l’attività di assistenza continuativa, prestata a domicilio, a persone con disabilità gravissima. La proposta del “Reddito di cura” arriva dal M5s e si trova tra gli emendamenti che potrebbero essere inseriti nella manovra: si tratta di un aiuto economico per le persone che convivono con il soggetto assistito, in via continuativa, e a titolo non professionale, in sostanza un sostegno per quei familiari che offrono cura e assistenza ai congiunti con gravissime disabilità.
Reddito di cura, i dettagli
L’emendamento è stato firmato dai senatori Mazzella, Guidolin, Castellone, Pirro e Damante. La copertura per l’introduzione della misura è quantificata in 3 miliardi all’anno. Per accedere al Reddito di cura, il richiedente deve essere in possesso di un Isee valido non superiore a 30mila euro. Il sostegno verrebbe erogato ogni mese dall’Istituto di previdenza, e ammonterebbe a una cifra tra 400 e 600 euro, con risorse che verrebbero stabilite anno per anno dal ministero del Lavoro, insieme al ministero dell’Economia, una volta individuata la platea dei beneficiari e la disponibilità dei fondi.
Reddito di cura, le domande
Per conoscere i dettagli su come fare domanda, servirà un decreto emanato dal ministero del Lavoro entro 90 giorni dall’approvazione della manovra finanziaria. Nello stesso decreto saranno definiti i criteri di priorità per la selezione delle domande e verrà specificato quali documenti presentare per accedere al contributo. Il Reddito di cura non andrebbe a concorrere alla formazione del reddito e non rientrerebbe nel calcolo Isee.

