Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei nella sua introduzione ai lavori del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana parla di "una sconfitta dell'umano".
“Una grave inquietudine” è stata espressa ai vescovi per “la prospettiva di un referendum per depenalizzare l’omicidio del consenziente“, ossia l’eutanasia.
Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei nella sua introduzione ai lavori del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana parla di “una sconfitta dell’umano”.
“Senza voler entrare nelle importanti questioni giuridiche implicate” il presidente Cei ha ribadito che “non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire, ma il prevalere di una concezione antropologica e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali”.
“Autorevoli giuristi hanno messo in evidenza serie problematiche di compatibilità costituzionale nel quesito – ha sottolineato Bassetti – per il quale sono state raccolte le firme e nelle conseguenze che un’eventuale abrogazione determinerebbe nell’ordinamento”.
Per il presidente della Cei vi è una “contraddizione stridente tra la mobilitazione solidale, che ha visto un Paese intero attivarsi contro un virus portatore di morte, e un’iniziativa che, a prescindere dalle intenzioni dei singoli firmatari della richiesta referendaria, propone una soluzione che rappresenta una sconfitta dell’umano”. “Chi soffre va accompagnato e aiutato a ritrovare ragioni di vita; occorre chiedere l’applicazione della legge sulle cure palliative e la terapia del dolore”, ha aggiunto Bassetti.
Per l’Osservatore Romano eugenetica ed eutanasia sono due facce della stessa medaglia. O della stessa moneta, visto che dietro ci sono interessi di bilancio. Commentando la decisione dello Stato della California, di pagare i danni ai sopravvissuti alle legge eugenetiche in vigore per quasi tutto il Novecento, l’Osservatore Romano fa una lunga riflessione sulla facilità del passare dall’eugenetica all’eutanasia e di qui al vero e proprio sterminio degli sfortunati, dei problematici e di tutti coloro che possono essere considerati, in chiave economica e sociale, pura e semplice zavorra.
Si iniziò, sottolinea il quotidiano della Santa Sede, con la sterilizzazione forzata. Il passo successivo fu l’eutanasia, anche se non in California ma da questa parte dell’Oceano, nella Germania pur ancora weimariana. Alla fine l’epilogo più tragico, quando l’Olocausto trovù la sua prova generale nell’Operazione T4, quella per l’eliminazione fisica degli inabili e dei socialmente inutili.
“Sopprimere i diseguali, è la linea di pensiero che si afferma, è pietà verso di loro e sollecitudine progressista per la salute collettiva sociale”, scrive l’Osservatore, “Hitler era molto interessato, ad esempio, a quanti interessi sul debito avrebbe potuto pagare eliminando le spese sanitare e sociali della zavorra“.
Intanto sono quasi un milione le firme raccolte in Italia dall’associazione Coscioni, da +Europa e da altre organizzazioni per il referendum volto a legalizzare l’eutanasia in Italia. Valerio Federico, membro della segreteria di +Europa parla di “travolgente motivazione alla firma da parte dei cittadini”.