“Il Confsal-Crab non è per niente meravigliato della parziale bocciatura del rendiconto della Regione Siciliana per l’esercizio finanziario 2019, poiché ritiene che questo governo regionale e alcuni propri alti burocrati evidentemente devono andare a studiare i principi basilari del diritto. E’, infatti risaputo da tutti, anche dai non addetti ai lavori, che le leggi se non hanno le relative coperture finanziarie non possono essere approvate dal Governo Nazionale. È, dunque, chiara la matrice politica, nel più vecchio stile gattopardiano, improntata sulla presa in giro del popolo siciliano tutto ed in particolar modo per i dipendenti delle categorie A e B del comparto non dirigenziale e per i precari degli enti locali e della stessa regione (A.S.U.)”.
Lo dichiara il Confsal-Crab, il sindacato che tutela i soli dipendenti delle categorie A e B del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana.
“Si rinnova sempre più il solito clichè che la politica con la “p minuscola” propone a queste categorie di lavoratori le quali hanno aspettative da troppo tempo rimandate con il solito inganno: “Noi la legge l’abbiamo scritta ma lo Stato ve l’ha bocciata…” oppure la solita “fuffa politica”: “Non ci sono i soldi…”. Si richiede ai dipendenti di categoria A e B che non solo hanno i titoli (474 laureati e 3160 diplomati), ma anche venticinque anni di esperienza maturata sul campo, di sostenere un concorso con riserva per essere riqualificati”.
“Il Confsal-Crab ritiene, dunque, che questi dipendenti non possano più aspettare di avere riconosciuto il sacrosanto diritto del riconoscimento lavorativo svolto in tutti questi anni e non giustifica l’atteggiamento di alcune figure dell’Amministrazione che, con fare altezzoso, suggeriscono ai lavoratori di andare a studiare per sostenere dei concorsi a quanto pare imminenti. Da quale pulpito viene la predica se proprio coloro che dicono ai dipendenti A e B di studiare e ci offendono a mezzo stampa, vengono bocciati da Roma e non solo? Questo Governo non è capace di gestire nulla e se non riesce a risolvere il problema di quasi il 50% dei propri dipendenti, costretti a lavorare in regime di caporalato, come può risolvere i problemi di tutti gli altri cittadini siciliani?”.
“Il Confsal-Crab ha più volte chiesto degli incontri con i vertici regionali per presentare la propria proposta, a costo zero, per la RIQUALIFICAZIONE, ma i politicanti hanno sempre fatto orecchie da mercante pensando di rinviare il tutto alle prossime elezioni regionali. Eravamo convinti che questo governo avesse potuto risolvere il nostro problema e i problemi della Sicilia intera, ma è evidente il suo continuo fallimento sotto tutti punti di vista e non ci viene molto difficile a dover disapprovare la ricandidatura di chi non ha saputo far nulla. Alle prossime elezioni nessuno di questi 5000 lavoratori insieme ai propri familiari e conoscenti, darà il proprio consenso elettorale a questi politici da strapazzo, travestiti da risolutori di una problematica che da più di venticinque anni affligge l’amministrazione regionale e cioè la riqualificazione dei suddetti”, scrivono.
Infine: “Dato che questo governo regionale, non è in grado, o peggio ancora, non vuole risolvere questa problematica questa O.S. si riserva, visto il nuovo D.L. 80/2021, di avviare tutte le iniziative opportune a livello centrale, interessando appunto la Funzione Pubblica Statale, per fare in modo, finalmente, di dare certezza alle nostre aspettative. Chiederemo, dunque, ai vertici di Roma opportune valutazioni e possibilità di risoluzione che questo governo regionale ci nega da troppo tempo ormai. Il vento del cambiamento sta arrivando e spazzerà via anni di ingiustizie e iniquità”.