Elezioni Regionali, Miceli: "La rifondazione del Pd parta dalla Sicilia" - QdS

Elezioni Regionali, Miceli: “La rifondazione del Pd parta dalla Sicilia”

redazione

Elezioni Regionali, Miceli: “La rifondazione del Pd parta dalla Sicilia”

venerdì 30 Settembre 2022

L'ex deputato dem all'indomani delle elezioni chiede la ricostruzione del partito: "Nell'Isola stop a rappresentanti slegati dal territorio"

Dopo le Regionali in Sicilia è già scontro all’interno del Pd. E oggi arrivano le dure parole dell’ex deputato Carmelo Miceli. “Qualunque sia il percorso che si seguirà per individuare il prossimo segretario nazionale, è necessario che la rifondazione del Pd parta dalla questione meridionale e dal rispetto per il gruppo dirigente e per i democratici siciliani. Bisognerà affrontare non solo i temi del lavoro e del sociale, ma anche quello della provenienza della rappresentanza parlamentare”.

Così Carmelo Miceli, deputato uscente del Partito democratico all’indomani della disfatta alle elezioni. “Fare rappresentare una delle regioni più popolose, povere e complicate d’Italia da soggetti che non hanno nessun legame con il territorio – aggiunge – e farlo con proposte che non hanno mai toccato le corde dei siciliani, come avvenuto in questa tornata elettorale, è il modo migliore per fare apparire il Pd lontano e disinteressato all’Isola”. Secondo Miceli la Sicilia senza cambiamento resterebbe per sempre il granaio dei 5 Stelle e della destra”.

Pd, altri appelli alla rifondazione

“Il Partito Democratico ha bisogno di essere ricostruito dalle fondamenta. Serve avviare subito il percorso da seguire e da svolgere nei tempi certi, previsti dalle regole. È bene, però, evitare un calciomercato dei nomi che trasformi il tutto in una corrida. Sarebbe inutile e controproducente”. Lo dichiara Piero De Luca, deputato del Partito democratico.

“Va aperta, piuttosto, una discussione preliminare, ampia e netta, sull’identità, sulla natura e sull’idea stessa del PD del futuro da rifondare. Abbiamo dei nodi decisivi da sciogliere: il rapporto con il Sud, l’attenzione verso i più fragili, l’ascolto del disagio sociale. E allo stesso tempo dobbiamo dare al Paese prospettive di sviluppo, sostenendo investimenti e politiche del lavoro, con un occhio attento ai più giovani. Evitiamo, in altri termini – spiega – un Congresso privo di discussione sui contenuti, che non ci permetterebbe di affrontare e risolvere davvero le difficoltà registrate finora ed entrare in sintonia con la società italiana. È in gioco l’esistenza stessa del Partito. Ci vuole una scossa, una novità che riparta dai territori. Ci vuole coraggio”.

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