Home » Politica » Regione, conclusa la Giunta convocata da Schifani: ecco cosa è stato deciso

Regione, conclusa la Giunta convocata da Schifani: ecco cosa è stato deciso

Regione, conclusa la Giunta convocata da Schifani: ecco cosa è stato deciso

Conclusa la Giunta regionale convocata da Renato Schifani a Palermo: ecco di cosa si è parlato e cosa è stato deciso

Nessuno scossone e nessun ribaltamento come ipotizzato nella giunta regionale di oggi convocato dal Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Si è conclusa da poco la giunta regionale e sono stati trattati solo i punti all’ordine del giorno, tra cui la proposta di proroga dello Stato di Crisi e di emergenza regionale per l’evento del 10/12/2024 a Caltanissetta e ulteriori punti.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

La convocazione della Giunta: di cosa si è discusso

E’ durata poco meno di un’ora la Giunta regionale convocata per oggi dal Governatore siciliano Renato Schifani. Come si apprende sono stati trattati solo i punti che erano all’ordine del giorno, cioè:

  • La proposta di proroga dello stato di crisi e di emergenza regionale per l’evento del 10 dicembre 2024 a Caltanissetta,
  • La modifica delle basi giuridiche relative alla promozione di investimenti per lo sviluppo e la fabbricazione delle tecnologie digitali, delle innovazioni, delle tecnologie deep tech e delle biotecnologie e sviluppo e fabbricazione di tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse;
  • L’aggiornamento del piano energetico regionale ambientale (Pears).

Raffaele Lombardo: “Mia ipotesi azzeramento giunta mal interpretata”

“L’idea dell’azzeramento della Giunta, ieri avanzata in un’intervista in cui esprimevo i miei personali punti di vista, può essere stata mal interpretata”. A dirlo è l’ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, per il quale “non si tratta di licenziare o di sostituire gli assessori – credo, ad esempio, che i vertici di Mpa ripongono massima fiducia in Francesco Colianni – ancor meno di penalizzare uno o più partiti, ma di prendere in mano il bandolo della matassa da parte del presidente che, in un momento difficile, ricompone liberamente un quadro di uomini e donne – in giunta e nei vertici della burocrazia- idoneo a fronteggiare le sfide del momento. Valutando coi partiti della maggioranza, tutti, e se ritiene anche con le realtà sociali più significative esterne al perimetro della politica, le migliori soluzioni”, conclude Lombardo.