Regione, ddl appalti, i sindacati dicono no a commissari straordinari - QdS

Regione, ddl appalti, i sindacati dicono no a commissari straordinari

Regione, ddl appalti, i sindacati dicono no a commissari straordinari

lunedì 18 Maggio 2020

“Potenziare la macchina della pubblica amministrazione, snellendo la burocrazia, e rilanciare gli investimenti garantendo legalità e trasparenza sull’affidamento delle gare d’appalto, prevedendo, laddove se ne ravvisi l’utilità, anche l’assunzione di tecnici e progettisti e nominando delle figure di coordinamento tra stazione appaltante, contraente generale e consorzio di imprese”.

Lo chiedono i segretari Filca Cisl, Paolo D’Anca, Fillea Cgil, Mario Ridulfo, e Feneal Uil, Francesco Di Martino, in una lettera congiunta ai deputati dell’Ars componenti della prima commissione che stanno discutendo il disegno di legge 773 sugli appalti.

“Ma siamo contrari – aggiungono – alla figura del commissario straordinario perché abdicare a norme e regole e mettere ogni appalto nelle mani di commissari che scelgono direttamente a chi affidare i lavori, significa dichiarare il fallimento della funzione dello Stato, azzerare i principi di sana concorrenza e di mercato, escludere dalle progettazioni e dai cantieri l’intero sistema delle piccole e medie imprese”.

“I commissari – continuano i sindacalisti -possono andare bene nella fase di programmazione e coordinamento, ma prevedere questa figura non è la soluzione anzi aggrava il problema. Invocare poi, come esempio, il modello Genova non è ammissibile perché quel modello è stato sicuramente utile per quella particolare situazione ma non è applicabile nella nostra regione, considerato che nel nostro ordinamento e nel codice degli appalti esistono già le norme per semplificare”.

“Occorre piuttosto – concludono – che la Regione investa nel funzionamento della macchina burocratica e come è stato già fatto per la fase della pandemia Covid19, adesso occorre che si investa nella pubblica amministrazione regionale e degli enti locali e nelle piattaforme digitali”.

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