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Regione migliora finanziamento per competitività imprese artigiane

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Regione migliora finanziamento per competitività imprese artigiane

Roberto Pelos  |
sabato 06 Agosto 2022

La Regione Siciliana ha approvato una misura che aumenta da 50mila a 200mila euro il finanziamento dedicato alle imprese artigiane.

Migliorare la competitività delle imprese artigiane è l’obiettivo della misura, approvata dalla Regione Siciliana, che ha innalzato da 50 mila a 200 mila euro il finanziamento a vantaggio le aziende del comparto. Il tetto del programma di spesa ammissibile, nel nuovo avviso Crias del “Fondo ripresa artigiani” – la cui dotazione finanziaria è di 34 milioni di euro – aumenta, in buona sostanza, con la possibilità di finanziare anche le spese per l’avvio delle attività in franchising e contestualmente riduce a 250 euro l’importo minimo dei documenti di spesa agevolabili.
Sull’argomento abbiamo sentito Pietro Giglione, segretario della Confederazione nazionale artigiani (Cna) Sicilia e componente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto regionale per il credito agevolato (Irca).
E’ una misura che esiste già da tempo – ha dichiarato – e che abbiamo voluto fortemente come Cna e altre associazioni di categoria ma al tempo stesso abbiamo chiesto che fossero cambiate le regole e in tal senso abbiamo proposto, all’unanimità alla Regione Siciliana, che il limite per potere accedere ai finanziamenti passasse da 50 mila a 200 mila euro. E’ una misura che dà anche la possibilità di usufruire di un finanziamento in conto capitale fino a cinque mila euro. Avevamo anche chiesto, ma senza esito positivo, di incrementare il finanziamento per l’acquisto dei capannoni”.
Al segretario del Cna regionale abbiamo domandato in quale altro modo le istituzioni potrebbero supportare le imprese artigiane e cosa occorre alle stesse aziende del comparto, nella nostra regione, per essere più competitive.
“E’ il contesto che, in Sicilia, purtroppo non agevola il compito alle imprese artigiane. – sottolinea Giglione – Le nostre attività, rispetto a quelle delle altre regioni italiane del centro nord, pagano una condizione di grave marginalità. Serve intanto che le istituzioni politiche siano alleate del tessuto produttivo delle piccole e medie imprese che è l’ossatura portante dell’economia. Non sempre riscontriamo questa sensibilità da parte di chi ha responsabilità di governo nel territorio. Le politiche economiche e quelle attive del lavoro, anche quando si intrecciano con il walfare, vanno indirizzate in modo incisivo per incentivare la produttività, favorire l’occupazione e migliorare il Pil. Non parliamo poi della pressione fiscale e del muro legato alla burocrazia: altri due elementi che non sono certamente di aiuto a chi fa impresa nella nostra terra. Il gap infrastrutturale infine – prosegue il segretario del Cna Sicilia – fa nettamente la differenza in negativo, così come il deficit legato al percorso della digitalizzazione e alla pianificazione e programmazione dei fondi provenienti dalla comunità europea, con particolare riferimento alla questione attuale del Pnrr, sono un forte limite che frena la crescita e lo sviluppo del territorio. Occorre allora cambiare seriamente e totalmente pagina, se vogliamo che in Sicilia, dove le potenzialità sono rilevanti e ad ampio respiro, si delineino nuovi scenari e orizzonti con al centro dell’agenda politica una visione lungimirante e responsabile per il rilancio di quei settori nevralgici, capaci di rimettere in asse il tessuto socio-economico dell’Isola” .

Tornando alla misura regionale, l’incremento del tetto di spesa ammissibile è il risultato delle modifiche sostanziali apportate dal governo Musumeci alla misura, a valere sul Po-Fesr 2014/2020, destinata al sostegno delle imprese artigiane dell’Isola per rendere maggiormente appetibili le agevolazioni del “Fondo ripresa artigiani”.
A beneficiare delle agevolazioni saranno sempre le imprese artigiane con sede legale o operativa in Sicilia, iscritte all’Albo delle imprese artigiane presso le Camere di Commercio, che non risultano sospese o inattive, con un numero di addetti non superiore a cinque e un utile netto al 31 dicembre 2019 fino a 30 mila euro.
Le imprese potranno presentare progetti di investimento aziendale finalizzati al miglioramento della competitività, all’introduzione di soluzioni innovative e al miglioramento delle strategie commerciali. Le modifiche potranno essere estese anche alle imprese che hanno già fatto richiesta di agevolazione.

La presentazione delle domande di agevolazione avverrà, a partire dalle ore 11 del 7 settembre 2022, mediante la piattaforma digitale accessibile dal sito www.crias.eu, previa registrazione, dove si trova l’avviso per Finanziamenti a tasso agevolato e contributi a fondo perduto per investimenti finalizzati a migliorare la competitività.

Roberto Pelos

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