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Regione, ok del Governo al ripiano decennale, ma con riserva

Regione, ok del Governo al ripiano decennale, ma con riserva

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che salva la Sicilia dal default, ma ha chiesto al Governo Musumeci il rispetto degli impegni. Il beneficio salterà se l’intesa con lo Stato non sarà definita entro tre mesi

Il decreto legislativo sulle “Norme di attuazione dello statuto speciale della regione siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli” approvato ieri a tarda sera in Consiglio dei ministri salva la Sicilia dal default.

Questo perché introduce “misure per il ripiano del disavanzo derivante dagli effetti del riaccertamento straordinario, stabilendo” che le quote di disavanzo “non recuperate relative al rendiconto 2018 potranno essere ripianate, in deroga e in via straordinaria, entro il limite massimo di dieci esercizi”.

La notizia è stata diffusa con un comunicato del governo nazionale in cui si sottolinea che il decreto è stato proposto dal premier Giuseppe Conte e dal ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia e che, tra l’altro, “istituisce il Collegio dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione della Regione Siciliana”.

“Il termine più lungo di ripiano, rispetto a quello ordinario – si spiega nella nota – è funzionalmente collegato a un accordo Stato-Regione contenente specifici impegni di riequilibrio strutturale dalla parte corrente del bilancio, in particolare attraverso la riduzione della spesa corrente”.

Già ieri, come scritto dal Qds.it, il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, parlando della proposta in discussione nel Consiglio dei ministri di spalmare in dieci anni il disavanzo della Regione Siciliana, aveva detto “Musumeci proponga riforme utili ai siciliani e tagli alle spese inutili, solo così avrà le carte in regola per chiedere di aver spalmato il disavanzo. Non si possono firmare cambiali in bianco ad un presidente di regione totalmente immobile”.

E il vice capogruppo di Iv alla Camera Luigi Marattin, aveva chiesto di “ripristinare subito gli obblighi di risanamento che erano stati inseriti nel 2016 dal governo Renzi e sono stati cancellati lo scorso anno” dal precedente governo.

E infatti, come si legge ancora nella nota del Governo nazionale, “È altresì previsto che il beneficio del maggior tempo di risanamento perda efficacia laddove l’accordo di cui sopra non sia definito entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto attuativo”.

Lupo, Musumeci attui riforme per rilancio economia

“Grazie al senso di responsabilità del governo nazionale – ha commentato Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars -, la Regione Siciliana potrà ripianare in dieci anni il maggiore disavanzo relativo al rendiconto 2018, evitando pesanti tagli a carico dei settori produttivi, dei servizi ai cittadini e dei Comuni”.

“Adesso – ha aggiunto – il governo Musumeci definisca un programma di riforme per rilanciare l’economia e l’occupazione così come richiesto dal governo nazionale”.

Musumeci, Conte sensibile, alcune polemiche patetiche

“Il governo Conte è stato sensibile e ha accolto la nostra richiesta, così come in passato è stato per altre regioni” ha commentato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.

“Leggerete – ha aggiunto – che tutti sono fautori di questo provvedimento, e fra questi anche alcuni di quelli che hanno contribuito a creare la crisi delle finanze regionali. Alla Regione abbiamo trovato un indebitamento di circa otto miliardi di euro e un disavanzo di poco più di sette miliardi: una gestione che risale agli anni passati, almeno dal 1994 in poi. Se avessimo dovuto risolvere il problema in tre anni, come chiedeva la Corte dei conti, avremmo dovuto fare dei tagli. Non potevamo farlo perché avremmo colpito le fasce più deboli e da qui la richiesta di spalmatura decennale”.

Per fortuna, dunque, è arrivato il provvedimento del Governo nazionale, ma in diversi hanno sottolineato la necessità che Musumeci si prendesse ora la responsabilità di mettere a posto i conti,

“Andiamo avanti con grande serenità d’animo – ha risposto il Governatore – e ce ne freghiamo delle polemiche, alcune di queste anche patetiche. Chi ha fatto il piromane adesso vuole fare il pompiere. Guardiamo avanti con grande determinazione, risaneremo anche le finanze della Regione dopo alcuni decenni con responsabili tutti, nel centrodestra e nel centrosinistra, fatta eccezione per qualche rara esperienza”.