Secondo il Consiglio dei ministri alcune disposizioni eccederebbero dalle competenze attribuite alla Regione Siciliana dallo Statuto speciale.
Il Consiglio dei ministri, che si è riunito ieri in occasione dell’ultima seduta della legislatura, ha esaminato tredici leggi di Regioni e Province autonome del Paese.
Nel corso dei lavori, il Cdm ha deciso di impugnare la legge della Regione Siciliana numero 16 del 10 agosto 2022.
Secondo il Cdm, la legge “Modifiche alla legge regionale 25 maggio 2022, n. 13 e alla legge regionale 25 maggio 2022, n. 14. Variazioni al Bilancio di previsione della Regione Siciliana per il triennio 2022/2024. Disposizioni varie” entrerebbe in conflitto con la Costituzione italiana, violandone alcuni articoli in merito alla copertura finanziaria.
Regione Siciliana, i punti contestati della legge
Così come comunicato dalla nota del Cdm, i passaggi contestati sono l’articolo “1, comma primo, 3, 5, 81, 97, secondo e quarto comma, 114, 117, secondo comma, lettera h) e l), e terzo comma, e 119, primo comma, della Costituzione, nonché l’articolo 81, terzo comma”.
In particolare, alcune disposizioni eccederebbero “dalle competenze attribuite alla Regione Siciliana dallo Statuto speciale” e si porrebbero “in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile e coordinamento della finanza pubblica”.