Tagli della Regione ai servizi di vigilanza, custodi in protesta - QdS

La Regione taglia i servizi di vigilanza in parchi e musei, sindacati: “Ora tavolo di crisi”

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La Regione taglia i servizi di vigilanza in parchi e musei, sindacati: “Ora tavolo di crisi”

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venerdì 01 Luglio 2022

La protesta nasce da una recente circolare che dispone l'impiego durante i turni notturni di due sole persone, con timore di futuri disservizi

“La Regione taglia i servizi di vigilanza di parchi e musei siciliani. Esplode così la protesta dei circa mille custodi costretti a lavorare di notte con un contingente all’osso e turni di due sole unità”.

Lo segnalano i sindacati Cobas-Codir, Sadirs e Siad che in una nota al Prefetto di Palermo chiedono un incontro urgente per istituire un tavolo di crisi “necessario a risolvere la questione ed evitare un’astensione dal lavoro in piena estate”.

La nascita della protesta

La protesta nasce da una recente circolare che ha di fatto disposto l’impiego nei turni notturni di due sole unità di personale, ritenute già poche dai sindacati e col rischio che, in caso di assenza di un dipendente, il turno notturno sia svolto da una sola persona, costretta a dividersi tra monitor e sorveglianza dell’intero sito.

“Questa situazione – scrivono i sindacati – porterà a inevitabili disservizi futuri nella programmazione dei turni di vigilanza dei beni culturali della Regione Siciliana e, conseguentemente, anche nel servizio della fruizione, a causa di innumerevoli motivi come la carenza di personale preposto, mancato turn-over, mancata stabilizzazione del personale precario, mancato aumento del numero delle ore settimanali del personale part-time”.

“Lavoratori pronti a protestare”

La Regione dunque a causa della carenza di personale sta impiegando i custodi in altre mansioni non previste come quelle relative alla fruizione, senza alcuna concertazione sindacale.

“I lavoratori sono quindi pronti a protestare e ad astenersi dal lavoro “a causa di un carico di lavoro insostenibile sia nelle giornate festive, dove si obbliga il personale ad operare in deroga a qualsiasi norma di legge e contrattuale attualmente prevista, sia nel turno notturno, dove inspiegabilmente il dirigente generale ha deciso di abbassare i livelli di vigilanza e di tutela dei siti culturali regionali”.

Nonostante più richieste di incontro, il dirigente generale Franco Fazio non ha ancora convocato alcun tavolo negoziale. Da qui la richiesta alla Prefettura di Palermo per evitare ulteriori azioni di protesta.

A tal proposito, QdS.it rimane in attesa di una risposta da parte dell’assessore dei Beni Culturali e all’Identità Siciliana Alberto Samonà.

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