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Remote working, Palermo la città italiana preferita dai nomadi digitali: il Comune sfrutta l’occasione

Remote working, Palermo la città italiana preferita dai nomadi digitali: il Comune sfrutta l’occasione
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Il capoluogo siciliano si posiziona al 22° posto tra le mete preferite a livello globale, come detto prima città in Italia.

Il fenomeno dei nomadi digitali sta vivendo una crescita esponenziale a livello mondiale. Il remote working, esploso soprattutto in seguito alla pandemia e al lockdown forzato vissuto a cavallo tra il 2020 e il 2021, ha spinto milioni di lavoratori a mollare il proprio posto fisso per scegliere uno stile di vita più consono con le proprie esigenze. Nel 2023, si stima che questa comunità di nomadi digitali, lavoratori che hanno la possibilità di connettersi con i propri incarichi da qualsiasi luogo del mondo, abbia raggiunto i 35 milioni di individui. Una cifra destinata a salire grazie all’evoluzione del lavoro da remoto e all’aumento delle opportunità digitali. In risposta a questa tendenza, diversi paesi, tra cui l’Italia, hanno introdotto normative per agevolare l’ingresso e il soggiorno di questi professionisti. Il governo italiano, in particolare, ha incluso nel Testo Unico dell’Immigrazione un permesso di soggiorno dedicato ai nomadi digitali, facilitando il loro accesso al Paese. Anche in questo senso si spiega il posizionamento di Palermo come una delle città preferite dai nomadi digitali nel mondo, la prima in Italia.

Palermo: una Destinazione in Ascesa

A stilare la classifica è l’Executive Nomad Index di Savills, che elabora la graduatoria delle 25 migliori destinazioni per chi lavora da remoto in modalità nomade digitale. Il capoluogo siciliano si posiziona al 22° posto tra le mete preferite a livello globale, come detto prima città in Italia.
Questo successo è frutto di un crescente impegno locale nel miglioramento delle infrastrutture digitali e nella creazione di spazi dedicati all’innovazione. La città offre un mix unico di storia, cultura e paesaggi mozzafiato, elementi che contribuiscono a renderla una meta ideale per professionisti digitali in cerca di ispirazione e qualità della vita.

Ma chi sono i nomadi digitali?

I nomadi digitali operano in svariati settori, con una prevalenza nel marketing e nella comunicazione (27%). La maggior parte di loro ha un alto livello di istruzione: il 42% possiede una laurea e il 31% ha conseguito un master o un dottorato. Inoltre, il fenomeno interessa maggiormente le donne, che rappresentano il 54% della comunità, con un’età compresa tra i 25 e i 44 anni nel 67% dei casi.
Se in passato l’immagine del nomade digitale era associata al giovane viaggiatore con lo zaino in spalla, oggi il profilo di questi lavoratori è molto più variegato. L’Executive Nomad Index evidenzia la crescente presenza di professionisti più maturi, spesso accompagnati dalle loro famiglie. Questo fenomeno ha portato a una maggiore attenzione agli aspetti legati alla sicurezza, all’accesso alle strutture sanitarie e scolastiche, oltre che alla connettività digitale e alla facilità di networking. Nonostante la mancanza di dati ufficiali sul numero di nomadi digitali presenti in Sicilia – si tratta di un fenomeno troppo recente, complesso e spesso momentaneo per essere mappato a dovere – l’interesse per l’isola come destinazione per il lavoro da remoto è in costante crescita.
Oltre a Palermo, anche città come Catania e Messina stanno attirando professionisti grazie alla loro offerta culturale e alle infrastrutture in espansione. La possibilità di lavorare in un contesto che unisce bellezze naturali, clima favorevole e costo della vita contenuto rappresenta un forte incentivo per chi desidera conciliare produttività e qualità della vita. Da qui la costante nascita di spazi di lavoro condivisi come i coworking.

L’Innovation Hub di Palermo: un progetto per il futuro

Il Comune di Palermo vuole sfruttare questa onda lunga dei nomadi digitali e anche in questa ottica lo scorso gennaio ha annunciato la creazione di un “Innovation Hub” pubblico presso i Cantieri Culturali della Zisa, un’iniziativa volta a rafforzare l’ecosistema digitale cittadino.
Questo spazio sarà dotato di infrastrutture moderne e funzionali, permettendo ai professionisti di lavorare in un ambiente stimolante e connesso. Oltre a facilitare la vita dei lavoratori da remoto, il progetto prevede un programma dedicato a giovani imprenditori under 35, con l’obiettivo di incentivare l’innovazione e la crescita di nuove realtà imprenditoriali nel territorio.
Gli affitti delle città prese in considerazione nell’analisi, a Palermo sono tra i più accessibili d’Italia: in alcune aree si risparmia fino al 70% rispetto a città come Firenze. Un elemento che si rivela cruciale per chi sceglie di stabilirsi per periodi medio-lunghi, garantendo una qualità della vita elevata a costi contenuti.
Negli ultimi venti anni, Palermo ha beneficiato di investimenti pubblici e privati che hanno favorito un processo di rigenerazione economica e culturale. Questo sviluppo ha portato alla nascita di numerose startup, supportate anche dalla disponibilità di spazi commerciali con affitti più bassi rispetto ad altre località italiane. La città offre quindi un ambiente favorevole per chi desidera lanciare nuove iniziative imprenditoriali, con un mercato del lavoro dinamico e aperto all’innovazione.

La classifica di Savills: Emirati top nel mondo

Nonostante Palermo sia in crescita, il panorama globale delle destinazioni per nomadi digitali è altamente competitivo. Al vertice della classifica di Savills troviamo Dubai, che mantiene la prima posizione per il secondo anno consecutivo, seguita da Abu Dhabi. Queste città degli Emirati Arabi Uniti offrono infrastrutture all’avanguardia, collegamenti aerei eccellenti e un ambiente economico favorevole. Seguono Malaga, Miami, Lisbona e Barcellona, tutte località costiere che continuano a registrare ottimi risultati grazie a climi favorevoli e servizi di alta qualità. Gli affitti sono aumentati in media del 5% nell’ultimo anno nelle 25 località monitorate da Savills; diversi centri urbani hanno registrato aumenti superiori anche al 15%, spiegano i vertici dell’Agenzia. Dubai e Abu Dhabi ottengono i punteggi più elevati in diverse categorie, con la prima che si distingue in particolare per l’eccellenza dei suoi collegamenti aerei. Non a caso il Dubai International Airport è attualmente il più trafficato al mondo per numero di passeggeri internazionali, mentre il secondo aeroporto della città, Al Maktoum, è destinato a diventare il più grande del pianeta grazie a un’imponente espansione annunciata di recente. Queste due città rappresentano mete di grande interesse per i professionisti che lavorano da remoto, poiché garantiscono un elevato livello di comfort sia nella vita privata che lavorativa, grazie a infrastrutture all’avanguardia e a un’elevata qualità della vita che offre la possibilità di numerose opportunità per sviluppare carriera e relazioni professionali a lungo termine. Tra le altre novità dell’Indice del 2024 figurano anche Città del Capo – che ha introdotto il programma Digital Nomad Visa nel maggio 2024 – l’isola caraibica di Grenada (11°), Bali (12°) e la capitale costaricana San José, la prima destinazione dell’America centrale che si posiziona al 13° posto.

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