Renato Messina: “Donazione di sangue, altruismo senza rischi” - QdS

Renato Messina: “Donazione di sangue, altruismo senza rischi”

Angela Ganci

Renato Messina: “Donazione di sangue, altruismo senza rischi”

martedì 31 Gennaio 2023

L’intervista del QdS a Renato Messina, direttore di Uoc di Medicina trasfusionale del presidio ospedaliero S. Antonio Abate di Trapani: “In provincia è cresciuto il numero unità di sangue raccolte”

TRAPANI – Trasfusione: procedura che consiste, secondo quanto si legge sul sito istituzionale dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’infusione di sangue o di alcuni suoi componenti per rispondere a delle esigenze cliniche specifiche.
In quali casi di gravità si ricorre oggi alla trasfusione? Quali i rischi e i benefici di tale procedura e altresì della donazione di sangue?
Al fine di approfondire la questione abbiamo sentito l’autorevole parere di Renato Messina, direttore di Uoc di Medicina trasfusionale del presidio ospedaliero S. Antonio Abate di Trapani nonché delegato regionale e componente del consiglio direttivo nazionale della Società italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia (Simti).

Dottore Messina, in quali casi urgenti si ricorre oggi alla trasfusione?
“Premetto intanto che il sangue intero donato viene scomposto nei suoi tre elementi principali, globuli rossi, plasma e piastrine, per quanto riguarda le urgenze trasfusionali il sangue può rappresentare una terapia salvavita in caso di eventi traumatici come incidenti o in corso di interventi chirurgici, ma anche un normale parto può trasformarsi in un’urgenza a seguito di emorragia inattesa”.

Può elencare i rischi e i benefici della trasfusione?
“La trasfusione di sangue, ancora oggi, non si può considerare priva di rischi. Infatti alcuni patogeni come il West Nile Virus o la malaria possono essere trasmessi con il sangue, per scongiurare tale eventualità vengono normalmente adottate una serie di cautele, come la sospensione del donatore che ha soggiornato in zone a rischio, quindi suscettibile di aver contratto tali patologie. A fronte di tali rischi è indubbio però che, in alcuni casi, non esistono alternative alla trasfusione, come nel caso dei pazienti talassemici che oggi, a differenza di qualche decennio fa, grazie a una corretta terapia trasfusionale, raggiungono l’età adulta”.

Sulla donazione di sangue, incentivarla, perché? Quali i benefici e quali i rischi?
“La donazione di sangue va sicuramente incentivata, a mio avviso, poiché, senza l’apporto di tale prezioso ausilio, non si riuscirebbero a salvare tanti pazienti. Per quanto riguarda i benefici per il donatore credo che i benefici maggiori siano la consapevolezza di avere aiutato il prossimo e l’essere sottoposto a tutta una serie di indagini utili a tenere sotto controllo il proprio stato di salute. La donazione non comporta alcun rischio per il donatore, semmai lo stesso è causato esclusivamente dall’emotività del donatore”.

Può fornire qualche dato sulla donazione di sangue nella provincia di Trapani?
“Grazie al lavoro congiunto tra le strutture di medicina trasfusionale, presenti all’interno degli ospedali di Trapani e Marsala, e le associazioni di donatori che operano in convenzione con l’ASP possiamo oggi analizzare i numeri della raccolta: da ciò emerge il dato della crescita del numero delle unità di sangue raccolte che, dal 2014 al 2021, sono passate da 12.726 a 15.825. Nonostante questi risultati siano, a mio avviso, più che soddisfacenti, la strada da percorrere è ancora lunga, la necessità di sangue costante e, pertanto, lancio un invito accorato a tutti, specialmente ai più giovani, quello di andare a donare, tempestivamente”.

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